Lodovico Pogliaghi (Milano, 7 gennaio 1857 – Sacro Monte di Varese, 30 giugno 1950) è stato un rinomato scultore, pittore e scenografo italiano del XIX e XX secolo.
Nato a Milano durante gli ultimi anni del dominio austriaco, Pogliaghi proveniva da una famiglia della borghesia lombarda. Suo padre era un ingegnere presso la Imperial-Regia Società Privilegiata delle Strade Ferrate Lombardo-Venete e dell’Italia Centrale.
Per oltre mezzo secolo visse e lavorò nel Palazzo dei Marchesi Crivelli, situato in via Pontaccio, nelle immediate vicinanze dell’Accademia di Brera, dove iniziò la sua carriera di insegnante d’arte.
La sua carriera artistica decollò con il notevole lavoro eseguito per la chiesa parrocchiale di Solzago (Como), includendo il dipinto “Madonna fra Santi” nel 1878 e la “Natività della Vergine” per la chiesa di San Donnino a Como nel 1885.
Nel 1886, iniziò un nuovo progetto artistico, realizzando le “Illustrazioni per la Storia d’Italia” pubblicate dalla Casa Treves. Negli stessi anni, completò un apprendistato sotto la guida del suo mentore, il Maestro Bertini, contribuendo all’arredamento del Museo Poldi Pezzoli e alla decorazione vistosa di Palazzo Turati in via Meravigli a Milano.
Pogliaghi insegnò all’Accademia di Brera, dove tra i suoi allievi spiccavano i gemelli Carlo e Luigi Rigola, che lavorarono sotto la sua direzione alle Porte centrali del Duomo di Milano. Inoltre, ebbe come allievo il talentuoso artista bresciano Gaetano Cresseri.
Nel 1910, Pogliaghi realizzò il notevole gruppo scultoreo della Pietà presso la Cappella Espiatoria in memoria dell’assassinio del Re Umberto I a Monza nel 1900.
Lodovico Pogliaghi: scultore, pittore e scenografo
Negli ultimi anni della sua vita, Pogliaghi si trasferì al Sacro Monte di Varese, dove costruì una sontuosa villa in stile eclettico, in cui raccolse gran parte della sua collezione privata di opere d’arte di diverse epoche. Qui, nel 1950, si spense e, secondo il suo desiderio, fu sepolto in una modesta tomba nel cimitero locale, accanto ai suoi cari. La villa passò in eredità alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, che la trasformò in un museo noto come Museo Pogliaghi.
Opere notevoli di Pogliaghi includono la celebre porta centrale del Duomo di Milano, inaugurata il 8 settembre 1906, e la parte superiore (cimasa) completata nel 1908. Questa straordinaria opera rappresenta le “Gioie della Vergine” sul battente di destra, i “Dolori della Vergine” su quello di sinistra e la “Gloria della Vergine” sulla cimasa. Il modello originale in gesso è ora conservato presso la casa-museo dell’artista al Sacro Monte di Varese.
Inoltre, Pogliaghi ha lasciato numerosi schizzi e studi di nudi maschili, alcuni dei quali sono conservati in una galleria privata a Varese. Un raro dipinto a olio di dimensioni 31×42 cm raffigurante un nudo maschile con foglia è stato custodito fino al 1976 presso lo studio dello scultore Felice Mina in via Mac Donald 14 a Milano.
Pogliaghi fu un artista eclettico di grande rilievo nel panorama artistico lombardo e oltre, contribuendo anche a lavori importanti come la Cappella Cybo nel Duomo di Genova, il Duomo di Chiavari e l’Altare della Patria a Roma, dove scolpì il gruppo della Concordia. Nella Basilica di San Lorenzo a Mortara è possibile ammirare una sua tela raffigurante il Sacro Cuore.
Presso il Palazzo Turati di Milano, Pogliaghi eseguì un notevole intervento decorativo in tre sale, testimoniando ancora una volta il suo talento e la sua versatilità artistica.