Santo Stefano non è solo il giorno dopo Natale. E se aggiungiamo in Borgogna ecco che ai nostri occhi appare una chiesa. O meglio, appariva.
C’era una volta la chiesa di Santo Stefano in Borgogna…. No, non è una favola, ma storia. Storia milanese. Siamo, ops, eravamo in pieno centro, dove oggi troviamo piazza San Babila o meglio, se proprio vogliamo essere precisi, via Cerva.
Curioso è l’origine del nome Santo Stefano in Borgogna: come spesso accade, le versioni sono sempre almeno un paio. Il Lattuada ci dice che l’origine del nome è dovuto al fatto che la zona fosse abitata nel XIV secolo da gente della Borgogna, mentre il Sormani sostiene che il nome fu dato perché nella zona abitava la famiglia dei Bergonzi, testimoniata dal fatto che nella chiesa vi erano varie decorazioni che riportavano l’effigie della famiglia.
Quale che sia la verità noi non lo sappiamo, ma quel che purtroppo oggi non possiamo più ammirare era lì da almeno il 1300: sistemata come tante altre su ordine di Federico Borromeo, (venne rifatta anche la facciata), venne sconsacrata nel XIX secolo e divenne…un magazzino per carbone fino alla sua demolizione nel 1930.
Santo Stefano in Borgogna in via Cerva
Non potendo dirvi di andare a vederla, vi suggeriamo però di fare un salto alle Gallerie d’Italia dove potrete osservare da vicino il dipinto di Arturo Ferrari che vedete qui sotto (quello in copertina è di Inganni)