Questa è la storia di uno di noi.
Quando, un po’ di anni fa, ho cominciato a raccontare la città di Milano, speravo che un giorno sarei riuscito a raccontare un periodo per me particolare.
No, niente Visconti nè Sforza ed anche l’antica Mediolanum è lontana, lontanissima.
Siamo molto più vicini ai giorni nostri, anche se adesso si dice “…il secolo scorso”. Già perchè io sono nato lo scorso secolo e per quanto nella mia testa quel termine sia ancora legato al 1800, devo prendere atto che, all’alba del 2018, quando si parta di “secolo scorso” si fa riferimento al periodo 1901-1999.
Detto questo, la serata che abbiamo organizzato per il giorno 4 ottobre, il nostro #aperitivostorico, mi darà modo di raccontare una città, la nostra, che in parte non c’è più. Un periodo quello, grosso modo, dal 1958 al 1966, che ha cambiato sensibilmente il panorama cittadino.
8 anni, quelli che vanno dall’inizio dell’avventura canora del Molleggiato all’uscita de Il ragazzo della via Gluck, che sono raccontati bene proprio da questa canzone, che tutti, giovani compresi, conoscono perfettamente.
Nel corso degli anni ho trattato mille argomenti e parlato di centinaia di persone e personaggi: da Imperatori a governatori, da santi ad avventurieri, da tiranni a giornalisti…insomma… tanti che a Milano hanno fatto la storia o che hanno lasciato un segno indelebile, sono passati sotto il nostro radar e li abbiamo raccontati.
Ecco: parlare di Celentano è un’emozione diversa. Celentano, quel Celentano, quello della via Gluck, di Ciao ragazzi, di Yuppi Du, de Il problema più importante… è una voce, una figura molto familiare. Una voce che ho sentito per anni, quando ero piccolo, uscire dal mangianastri di casa. E ogni canzoni è legata ad un particolare della mia infanzia (che per inciso è un filino più avanti, nel corso degli anni ’70).
Sarà una bella sfida per me e, per tutti coloro che vorranno partecipare, mi auguro, una bella serata.