venerdì,22 Novembre,2024
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Tiny Cars, una storia a quattro ruote

L’incontro con Tiny Cars è stato assolutamente casuale. Non conoscevo il negozio, nè immaginavo esistesse. E per dirla tutta, sono sempre passato sull’altro marciapiede, ignorandolo completamente.

E invece, pochi giorni fa, complice l’ombra che da “quella parte” prendeva tutto il percorso che avrei dovuto fare, attraverso via Cenisio e all’angolo con via Monte Asolone mi trovo davanti questa piccola vetrina con decine di macchinine esposte.

A scanso di equivoci: non sono mai stato un amante della auto, nè da bambino ho speso troppo tempo a far finta di guidare le macchinine. Diciamo che non ho mai avuto una passione per le 4 ruote. Grandi e piccole. Ma quando qualcosa è bello, non posso non fermarmi a guardare.

Tiny Cars
Tiny Cars

Tiny Cars, una storia a quattro ruote

E cosa ho trovato? Ho trovato Tiny Cars un negozio che di macchinine e non solo, è un vero e proprio punto di riferimento.

Ideatore di tutto questo è Enrico Sardini, classe 1964. Non abbiamo parole più belle per descrivere questo negozio se non le sue, che qui riportiamo esattamente come sul suo sito. E a tutti voi, amanti o meno delle 4 ruote, un consiglio: passatelo a trovare. Che torniate a casa con o senza il sacchetto di macchinine ha poca importanza. Avrete passato qualche momento davvero speciale con persone speciali.

Della mia infanzia ho ricordi abbastanza confusi, odori, qualche abbraccio, una notte con la febbre, tranne che per le automobili di mio padre, una Lancia Flavia prima serie, molte Opel coupé, di cui ricordo tutto, quasi ne percepisco ancora la presenza sotto casa. Incredibile. Naturalmente arrivarono le macchinine, tante, ero figlio unico, un po’ viziato, allora Politoys e Mebetoys a decine, al risveglio dalla operazione alle tonsille bruciore in gola ma una Oldsmobile Toronado della Politoys portata dal nonno!

Col tempo i modellini diventarono prima tantissimi, migliaia, poi vari ripensamenti, il “tradimento” con altre passioni trasversali, la casa allora che si riempiva di lattine di birra, miniassegni, anche calendari Pirelli, dépliant di varie case automobilistiche. Una vita passata a scovare vecchi negozi nascosti nelle pieghe di città anche molto lontane. Quanti commercianti mi hanno portato con sospetto nei loro magazzini, scoprendomi tesori polverosi, che il vostro piccolo archeologo ha salvato da probabili piccole mani distruttrici che prima o poi avrebbero brandito quelle piccole macchine indifese.

Arrivarono le borse scambio, le prime all’Hotel Executive, a Garibaldi, o a Torino. Conobbi molti personaggi, storia del modellismo italiano, che sarebbe troppo lungo descrivere ora, magari lo farò più avanti, nel sito. Ricordo le visite ai negozi, allora niente internet, la vita era fisica, di virtuale solo i sogni, si prendeva il tram e si andava da Zeppelin, o dall’Emilio, tornare col sacchetto pieno era una gioia immensa, dopo ore di ripensamenti, nel luccicante salone del negozio di macchinine. La sera, la migliore acquistata finiva sul comodino, prima del sonno, se la coscienza lo consentiva, non sempre studiavo quanto necessario!

Le auto vere hanno impegnato spesso le mie finanze a discapito di quelle piccoline, ma sono sempre tornato sui miei passi, come dicevo qui sopra la passione guida le nostre vite.Studio architettura, svolgo ovviamente varie professioni, generalmente orientate nella sfera dell’impiantistica industriale, affascinante sicuramente, ma nel tempo poco remunerativa, soprattutto nel campo delle soddisfazioni personali.

Arrivano tempi di cambiamenti radicali, poi si accende una fiamma, sempre più chiara e rassicurante. Aprirò Tiny Cars! L’occasione si presenta pochi anni fa, in realtà la gestazione è lunga, di fatto riesco a rilevare un patrimonio di notevole valore, la tradizione e l’impegno dell’amico Emilio, mio predecessore, che ancora oggi ci raggiunge nelle cene del venerdì.
Colgo l’occasione per ringraziarlo a nome di tutti noi per il tempo che ci ha dedicato, per le mille informazioni che ci ha trasmesso. Per i modellini che ci ha trovato.

Tiny Cars sarà quindi molto più di una bottega, è un cespuglio con radici profondissime.
Innanzitutto i modelli che troverete saranno tantissimi, ovviamente delle più note marche presenti oggi, in tutte le scale possibili, certo, la produzione è oggi sconfinata, non posso tenere tutto, ma con l’ausilio del mio nuovo computer faremo assieme un salto nella rete per scovare quello che manca nella vostra vetrina. Tutto prima o poi si riesce a trovare, ve lo dice il collezionista di lunga data questo! Ci penserò poi io a portarle a casa.
È inoltre mia intenzione avere tantissimi modelli magari usciti da molti anni, reperendoli continuamente presso fondi di magazzini, borse scambio, collezioni in mobilità ecc.

La mia meta è farvi trovare ogni giorno, quando verrete a trovarmi, qualcosa di nuovo, o di vecchio, se volete, questa è la prima missione di Tiny Cars.
Avrete quindi macchinine a volontà, ad ogni prezzo possibile, da pochi euro a cifre più importanti. Ognuno voglio che possa uscire dal negozio col suo sacchetto pieno di modellini, come facevo io, appunto.
Oggi sono di moda le comunità virtuali, le condivisioni, schiacci un tasto e dai o chiedi l’ amicizia, bellissimo, le distanze fisiche o mentali sono oggi azzerate, ma io rimango figlio di un’ altra epoca, quella delle strette di mano, delle discussioni. A otto anni giravo in bici con gli altri bambini sotto casa, mi piace condividere ma con le persone che mi guardano negli occhi, quindi credo nella fisicità dei negozi.

Da Tiny Cars vengono molti appassionati, non comprano un biglietto del tram e fuggono via, tolgono il cappotto, si fermano, parlano di motori, di corse, anche dei loro problemi, qui si passa anche un po’ di tempo assieme, circondati da migliaia di fanalini che ci guardano da ogni scaffale o vetrina. Questo lo adoro.
Dal mio banco vedo arrivare le persone, chi magari di corsa, chi no, entrano, si guardano intorno, “novità?” è di solito la prima speranzosa richiesta, ed io sono orgoglioso quando posso elencare questa o quella, sapendo con esattezza millimetrica di far felice qualcuno: ci sono passato.

Il venerdì sera è l’appuntamento di gala.
Si mangia da Sasà, il gestore della pizzeria a fianco del negozio, tutti assieme, spesso anche due decine di persone.
Arrivano con ogni mezzo, non è una metafora, credetemi, le auto vere, ne so qualcosa, sono spesso i giocattoli più grandi e quando usarle se non il venerdì sera arrivando a comprar macchinine?
Si ammirano allora Mg, Porsche, sia moderne che d’epoca, Lawil, Rolls, moto, maggiolini, motorini, pattini e monopattini. Uno spasso, vi assicuro!

Nell’attesa della cena chi porta un “montato” fresco di aerografo, le critiche allora sono dietro l’angolo, chi mostra le foto dei figli, si scherza, si va e si torna dal tabaccaio, ed io partecipo, sì, batto scontrini, sono io ora il bottegaio, ma ne faccio anche parte, e sono io ora a ringraziare voi, ed a sperare di avervi sempre numerosi e desiderosi di sogni, qui da Tiny Cars.”

Via Cenisio, 19 – angolo Via Monte Asolone

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