Qualche dettaglio lo voglio cercare in questo quadro di Simone Peterzano, il maestro del Caravaggio.
Quest’opera, Sant’Ambrogio tra i santi Gervaso e Protaso, doveva essere una pala d’altare dedicata a Sant’Ambrogio nel Duomo di Milano, ma lì non fu mai collocata
Vediamola dal vivo e soprattutto prestiamo attenzione ai tanti dettagli
Al centro della composizione, vediamo Sant’Ambrogio seduto in cattedra, indossando sontuosi abiti pontificali e nell’atto di benedire.
Ambrogio,Gervaso e Protaso
Ai suoi piedi, sui gradini, è posato lo staffile, il celebre attributo iconografico del santo patrono di Milano. Solitamente, Sant’Ambrogio è raffigurato mentre brandisce lo staffile, con il quale, secondo la tradizione, avrebbe fustigato gli eretici ariani. In questo caso, però, il santo assume un atteggiamento più posato, con lo staffile che, deposto ai suoi piedi, serve solo a identificarlo.
Ai lati del dipinto, in piedi e in abiti militari, troviamo i santi Gervaso e Protaso. Questi due soldati romani di fede cristiana furono martirizzati nel III secolo, e le loro spoglie furono rinvenute da Ambrogio nel 386 e deposte nella basilica che poi prese il suo nome.
In secondo piano due chierici reggono la croce e il pastorale. In particolare, il quello di destra, che guarda verso di noi, è stato ipotizzato come un autoritratto dello stesso Peterzano.
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