Cascina Pozzobonelli fu costruita in epoca sforzesca.
Siamo in una zona della città di passaggio, nel vero senso della parola: a due passi infatti oggi troviamo la Stazione Centrale. Ogni giorno migliaia di persone vanno e vengono da qui. E alcune di queste passano certamente davanti alla Cascina Pozzobonelli. Che siano turisti o persone in viaggio di lavoro, milanesi o stranieri, difficile che lo sguardo si posi proprio su di “lei”.
La colpa non è certamente solo della persone, ma anche se non soprattutto dalla scarsa visibilità che la povera cascina ha, ingabbiato tra palazzi che non possono condividere la sua storia meravigliosa. Una storia che vale la pena conoscere, sia per inquadrare cosa era questa zona qualche secolo fa, sia per cercare di non dimenticare tanta bellezza.
Per raccontare questa storia, dobbiamo tornare indietro di sei secoli: un viaggio nel tempo che potrà davvero sorprendervi.
Cascina Pozzobonelli: partiamo dal ‘400
I terreni furono acquistati negli anni sessanta del quattrocento da Gian Giacomo Pozzobonelli, dando inizio alla costruzione della villa forse sul luogo di un preesistente convento.
All’epoca avremmo visto un palazzo a pianta rettangolare con due ampi cortili e vasti saloni ed anche un portico a dieci arcate, terminante con una cappella ottagonale: quest’ultima parte è quella che oggi possiamo ancora vedere di Cascina Pozzobonelli
Con la morte del cardinale Giuseppe Pozzobonelli, arcivescovo di Milano, nel 1783 iniziò il deperimento di questa struttura: il palazzo fu abbattuto in più riprese fra il 1898, con l’apertura del Viale Andrea Doria ed in seguito con l’inizio della costruzione dell’attuale Stazione Centrale.
Vale comunque la pena di fermarsi un attimo quando si passa da queste parti: aguzzando bene la vista o magari con una macchina fotografica dotata di zoom, riuscirete ad ammirare, all’interno dell’oratorio, sulle mura affreschi a monocromo che per quanto non versino nelle migliori condizioni, vi potranno portare alla mente, suggestioni…sforzesche.