Il Duomo di Milano : è questo quello che il 90% dei turisti chiede di vedere. Li capiamo per carità: la bellezza della nostra cattedrale può lasciare senza fiato, ma come abbiamo detto e scritto più volte, non è la sola cosa che merita di essere vista qui in città. A dirla tutta, ci sono talmente tante cose da vedere che una settimana intensa di camminate in giro per le strade probabilmente non basterebbe.
Ma oggi vogliamo accontentare i nostri amici turisti e, preso un mezzo a caso (metro, tram, autobus…) arriviamo davanti a Sua Maestà. Ora, capirete bene che scrivere del Duomo non solo ci costerebbe ore di lavoro, ma voi vi ritrovereste con una pagina chilometrica da leggere e non è evidentemente lo scopo di questi giri virtuali. Ci preme però mettere un paio di puntini sopra le i per quanto riguarda questo Monumento.
Prima di tutto: la Madonnina. L’avrete vista decine e decine di volte, dal vivo, in foto, nei filmati. E’ la sopra, a controllare tutto e tutti. E cosa tiene in mano? No, non è una lancia, ma un parafulmine “mascherato”. Ci spiace rovinarvi la poesia, ma è proprio così.
L’utilità del parafulmine, indubbia, sacrifica però quella che è la postura originale (che potete vedere nelle riproduzioni): le posizione delle mani infatti è non casuale. Con una raccoglie le nostre preghiere (quella verso il basso) e con l’altra, rivolta verso l’alta le porta in Cielo. O se preferite prende la misericordia divina e la porta a noi. Insomma, un significato chiaro che per prevenire qualche disastro da temporale facciamo fatica a capire.
Altro dettaglio: Tarantasio. Chi è costui? Era un mostro marino che viveva nel lago Gerundo, sconfitto a seconda delle versioni da San Cristoforo che lo convinse ad andarsene oppure da un cavaliere (un Visconti) che lo uccise. Cosa c’è di strano? Forse il fatto che il povero Tarantasio altro non è che il cugino di Nessi (ricordate il mostro di Loch Ness): un Brontosauro a due passi da Milano. E come se tutto questo non bastasse ecco che sempre lui lo troviamo dipinto questa volta anche in San Marco.
Qualcosa non torna, ma prima guardatelo qui sul Duomo di Milano: portone centrale, decorazioni sulla destra. Ha la testa rivolta verso il basso. Trovato? Bene. Ora chiedetevi come sia possibile che qui sia stato scolpito e in San Marco dipinto, un brontosauro quando all’epoca dei dinosauri si sapeva poco o nulla e certamente NON si poteva sapere come fosse fatto un brontosauro. Cosa o chi hanno usato come modello? Noi non lo sappiamo, se qualcuno di voi ha la risposta è il benvenuto. 🙂
Ma lasciamo Tarantasio ed alziamo lo sguardo di qualche metro ed arriviamo al balcone sopra la porta centrale: due statue. Si chiamano “La legge nuova” e “La legge vecchia”. Vi ricordano qualcosa eh? Non abbiate dubbi comunque, non abbiamo copiato nessuno. La Legge Nuova, creata da Pacetti, è lì da prima che si realizzasse la Statua della Libertà che vedete a New York. Se qualcuno ha copiato, non siamo stati certamente noi….
Ancora più in alto il nostro sguardo, anche se non di molto, e leggiamo il nome del nostro Duomo. Ah, già, in molti pensano che duomo sia il nome proprio. Come se a Firenze o Venezia per esempio non ci fosse un duomo. Solo che lì sappiamo come si chiamano. Qui no, è il Duomo di Milano. Ma duomo, per l’appunto, è un nome comune; Santa Maria Nascente è il nome proprio. Così, giusto per saperlo eh?
Ed ancora: di fronte a noi le porte di ingresso, sulla destra un’altra porta ma sulla sinistra, lungo il corso, niente. Come mai questa dimenticanza? No, non si sono dimenticati. La porta c’era. Fu chiusa, murata, da San Carlo Borromeo per impedire alle persone che si spostavano con i carretti di attraversare la cattedrale per risparmiare strada. Non sono serviti gli ammonimenti: hanno dovuto murare la porta per far far loro il giro. I milanesi sono sempre gli stessi da secoli!!
Ne avremmo ancora da dire, oh quanto ne avremmo, ma il testo è arrivato alla lunghezza che google ci dice essere quella limite per una lettura estiva. Quindi qui ci fermiamo lasciando a voi la voglia di conoscere meglio questo simbolo della città, fermandovi un attimo ad osservarlo quando siete in centro. E già che ci siete guardate con attenzione tutta la piazza, quello che si vede, anche in lontananza e provate a dare un nome a tutto. Davanti, dietro a destra ed a sinistra.
Il modo migliore per imparare a conoscere bene Milano.