Un’espressione che si legge ogni tanto sui giornali “ieri sera in zona colonne..”. Ma cosa c’è da queste parti oltre ad una scatenata movida serale?
Lasciamoci via Torino alle spalle e tenendo la sinistra arriviamo dopo pochi passi davanti ad uno dei monumenti più conosciuti di Milano: le Colonne di San Lorenzo. Uno spettacolo unico quello che le colonne offrono insieme alla Basilica.
Questa è una zona che è molto cambiata nel corso dei secoli ed anche un centinaio di anni fa avremmo trovato una situazione davvero differente. Fermiamoci un secondo in quella che viene definita zona colonne, a fare il classico gioco da turista del conteggio delle colonne (quante sono? ….avete contato bene bene??), portiamo i nostri saluti a Costantino che troviamo proprio lì ed ammiriamo questa basilica tanto copiata in giro per l’Europa.
Quasi a chiudere la zona colonne, notiamo Porta Ticinese: avvicinandoci notiamo bene i lavori di restauro anche recenti, ma l’effetto scenico, anche senza l’acqua che le passa davanti, è davvero imperdibile. Adesso una nota, che come sempre causerà tumulti e contrasti: questa che vedete qui è quella che i milanesi chiamavano Porta Cicca, NON quella di piazza XXIV Maggio.
Storia e movida nella “zona colonne”
Sappiamo di dare una delusione a molti, sappiamo che altri non saranno d’accordo, ma la storia è questa: cicca deriva dallo spagnolo e con la convivenza con il milanese ha preso come significato quello di ” piccola, caruccia (inteso come carina)”; proprio quello che è questa porta, piccola e carina. Non enorme come l’altra in darsena.
Attraversiamo la strada lasciando definitivamente la zona colonne e portiamoci davanti alla chiesa che vedete sulla destra: si sprecano le immagini di questo punto nei siti che raccontano la Milano che non c’è più: qui, dove oggi vedete la preferenziale, scorreva l’acqua….tornerà? Staremo a vedere. La chiesa ad ogni modo è Santa Maria della Vittoria.
Proseguiamo su via De Amicis, poche decine di metri ed entriamo, sperando sia aperto, dentro il portone del civico 17: qui potete vedere subito il museo archeologico e poi spostarvi dentro il cortile per vedere i resti dell’Arena romana. I pannelli che trovate vi daranno un grosso aiuto per poter immaginare quanto potesse essere grande.
Ultima nota: qui saremmo stati fuori dalla mura e l’arena, così come lo stadio, era appunto fuori dalla città. I motivi? Sempre gli stessi, lungo la storia: evitare problemi in città.