giovedì,21 Novembre,2024
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Colonne di San Lorenzo, storia e movida nella “zona colonne”

Un’espressione che si legge ogni tanto sui giornali “ieri sera in zona colonne..”. Ma cosa c’è da queste parti oltre ad una scatenata movida serale?

Lasciamoci via Torino alle spalle e tenendo la sinistra arriviamo dopo pochi passi davanti ad uno dei monumenti più conosciuti di Milano: le Colonne di San Lorenzo. Uno spettacolo unico quello che le colonne offrono insieme alla Basilica.

Questa è una zona che è molto cambiata nel corso dei secoli ed anche un centinaio di anni fa avremmo trovato una situazione davvero differente. Fermiamoci un secondo in quella che viene definita zona colonne,  a fare il classico gioco da turista del conteggio delle colonne (quante sono? ….avete contato bene bene??), portiamo i nostri saluti a Costantino che troviamo proprio lì ed ammiriamo questa basilica tanto copiata in giro per l’Europa.

Quasi a chiudere la  zona colonne, notiamo  Porta Ticinese: avvicinandoci notiamo bene i lavori di restauro anche recenti, ma l’effetto scenico, anche senza l’acqua che le passa davanti, è davvero imperdibile. Adesso una nota, che come sempre causerà tumulti e contrasti: questa che vedete qui è quella che i milanesi chiamavano Porta Cicca, NON quella di piazza XXIV Maggio.

Storia e movida nella “zona colonne”

Sappiamo di dare una delusione a molti, sappiamo che altri non saranno d’accordo, ma la storia è questa: cicca deriva dallo spagnolo e con la convivenza con il milanese ha preso come significato quello di ” piccola, caruccia (inteso come carina)”; proprio quello che è questa porta, piccola e carina. Non enorme come l’altra in darsena.

Attraversiamo la strada lasciando definitivamente la zona colonne  e portiamoci davanti alla chiesa che vedete sulla destra: si sprecano le immagini di questo punto nei siti che raccontano la Milano che non c’è più: qui, dove oggi vedete la preferenziale, scorreva l’acqua….tornerà? Staremo a vedere. La chiesa ad ogni modo è Santa Maria della Vittoria.

Proseguiamo su via De Amicis, poche decine di metri ed entriamo, sperando sia aperto, dentro il portone del civico 17: qui potete vedere subito il museo archeologico e poi spostarvi dentro il cortile per vedere i resti dell’Arena romana. I pannelli che trovate vi daranno un grosso aiuto per poter immaginare quanto potesse essere grande.

Ultima nota: qui saremmo stati fuori dalla mura e l’arena, così come lo stadio, era appunto fuori dalla città. I motivi? Sempre gli stessi, lungo la storia: evitare problemi in città.

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