A partire da oggi giovedì 4 febbraio la Centrale dell’Acqua di Milano, il museo d’impresa di MM Spa e primo museo d’Italia dedicato all’acqua, riapre al pubblico.
La Centrale dell’Acqua di Milano, nonostante il difficile momento collettivo, ha riaperto le proprie porte ai cittadini di Milano, consapevole del proprio ruolo pubblico: quello di un luogo restituito alla collettività dove, con un approccio multidisciplinare, si affianchino storia, memoria, scienza, educazione, partecipazione.
Il loro programma culturale, chiamato #InCentrale, è dedicato allo studio della cultura politecnica, attorno alla quale ruotano numerosi eventi (presentazioni, tavole rotonde, interviste, performance), e mescola il più possibile attività in remoto con iniziative in presenza nei nostri spazi, nella più rigorosa garanzia di sicurezza e rispondenza alle indicazioni delle istituzioni.
In questo periodo, inoltre, ospitano una mostra d’eccezione “Primo Levi. Figure”: dopo una prima assoluta alla GAM di Torino lo scorso anno, viene proposta al grande pubblico a Milano una selezione dei lavori in filo metallico realizzati dallo scrittore torinese nel periodo 1955/1975.
L’evento è realizzato insieme al Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, col patrocinio del Comune di Milano e la collaborazione dell’Associazione Figli della Shoah. 17 lavori molto particolari che raccontano un aspetto poco noto di Levi, testimone, scrittore, uomo di scienza, cultura politecnica e chimico, destinati ad amici o a impreziosire la libreria di casa.
Gli oggetti manufatti di Levi sono stati allestiti con un progetto suggestivo di Gianfranco Cavaglià con Annarita Bertorello che colloca il visitatore in relazione intima con il singolo lavoro di Levi per scorgerne la forza evocatrice e il metodo straordinario di realizzazione.
L’allestimento delle 17 opere studiato per la Centrale dell’Acqua dialoga con le significative tracce di archeologia industriale e di memoria del lavoro manuale presenti in Centrale, creando una sincretica risonanza tra le sculture di Primo Levi e la pulizia progettuale ed estetica degli strumenti di ingegneria idraulica di inizio ‘900.