Il 2 maggio 1519 moriva ad Amboise Leonardo da Vinci. Aveva 77 anni. Decisamente non pochi per l’epoca.
E’ uno dei pochi artisti che sia riuscito a poter vivere della propria arte in vita, seppur non compreso su tutto (soprattutto per quel che riguarda la parte scientifica). Leonardo è stato tante cose: un’artista, uno scultore, un disegnatore, si è occupato di architettura, è stato trattatista, scenografo, anatomista, musicista, progettista e inventore.
Da qui la semplificazione a genio.
La vita privata di Leonardo è quella meno conosciuta. Figlio “illecito” di un giovane notaio, pare abbia avuto un’esperienza antica di famiglia allargata abbastanza serena. Si sa che all’età di 24 anni venne denunciato (insieme ad altri ragazzi) per sodomia nei confronti di un diciassettenne ed è l’unico riferimento alla sua omosessualità che si può riscontrare. Oggi avrebbe avuto guai un po’ diversi rispetto all’ammenda che ebbe all’epoca: a quei tempi, soprattutto se protetti da qualche potente, si lasciava passare purchè il fatto non venisse reiterato.
Non si è mai sposato e non ha mai avuto figli, in un periodo storico in cui essere genitore di una squadra di calcio non era un fatto così inusuale…
E’ uno dei personaggi storici più studiati e su cui aleggiano tante storie più o meno veritiere:
Freud gli dedica un libro nel 1910 “Un ricordo d’infanzia di Leonardo“, in cui interpretando anche quadri, oltre che la vita del genio, esterna una teoria sulla sua omosessualità.
Leonardo era vegetariano. Non esistono scritti suoi in merito, salvo la citazione “Fin dalla tenera età ho rifiutato di mangiar carne e verrà il giorno in cui uomini come me guarderanno all’uccisione degli animali nello stesso modo in cui oggi si guarda all’uccisione degli uomini“. Questa frase venne ascritta a Leonardo da Jon Wynne-Tyson nel libro The Extended Circle: A Commonplace Book of Animal Rights. Con la pubblicazione di questo testo, la frase venne attribuita a Leonardo, ma compare solo nel romanzo di Dimitri Merejkowski, The Romance of Leonardo Da Vinci e ad oggi in nessuno degli scritti lasciati dal Genio.
Nel 1998 esce il libro “La passione secondo Leonardo” di Vittoria Haziel, secondo cui La Sacra Sindone di Torino sarebbe un altro suo lascito.
E’ indubbio che un personaggio così a distanza di 500 anni dalla sua scomparsa venga ancora studiato in tutto il mondo. Ma sapete qual è la città in cui ha vissuto di più? E’ Milano. Ha passato qui 25 anni (anche se non consecutivi) ed è la città dove ha prodotto più lavori.
Ecco l’incredibile elenco dei lavori realizzati da Leonardo in parte dei 25 anni passati a Milano.
Da restare senza parole… (fonte Wikipedia):
Monumento equestre a Francesco Sforza, 1482-1493, opera incompiuta di cui esisteva un modello colossale del cavallo in terracotta, già a Milano, Corte Vecchia, distrutto
Studio di orso che cammina, 1483-1485, disegno a punta metallica su carta preparata a tinta marrone e luce rosa, 10,3×13,4 cm, Castello di Windsor, Royal Library
Gola rocciosa con anatre, 1482-1485 circa, disegno a penna e inchiostro su carta, 22×15,8 cm, Castello di Windsor, Royal Library
Presunto studio per l’angelo della Vergine delle Rocce, 1483-1485, disegno, Torino, Biblioteca Reale
Studi per la Vergine delle Rocce, 1483 circa, disegno, Venezia, Gallerie dell’Accademia
Vergine delle Rocce, 1483-1486, olio su tavola trasportato su tela, 199×122 cm, Parigi, Museo del Louvre
Ritratto di musico, 1485 circa, olio su tavola, 44,7×32 cm, Milano, Pinacoteca Ambrosiana
Studio per il monumento a Francesco Sforza, 1485 circa, disegno, Castello di Windsor, Royal Library
Vite aerea, 1487 circa, disegno, Parigi, Bibliothèque de l’Institut de France
Progetto per la copertura per crociera del Duomo di Milano, 1487-1488, disegno, Milano, Biblioteca Ambrosiana
Studio per macchina da guerra (Carri falcati), 1487-1490, disegno, Torino, Biblioteca Reale
Dama con l’ermellino, 1488-1490 circa, olio su tavola, 54,8×40,3 cm, Cracovia, Museo Czartoryski
Idea per la figura di san Pietro nell’Ultima Cena, 1488-1490 circa, disegno, Vienna, Graphische Sammlung Albertina
Studio per il Cenacolo, 1488-1490 circa, disegno, Venezia, Gallerie dell’Accademia
Studio per il Cenacolo, 1488-1490 circa, Parigi, Cabinet des Dessins
Sezione di cranio, 1489 circa, disegno, Castello di Windsor, Royal Library
Studio di testa femminile, 1490 circa, punta metallica su carta preparata in tinta verdastra, 18×16,8 cm, Parigi, Cabinet des Dessins
Uomo vitruviano, 1490 circa, matita e inchiostro su carta, 34×24 cm, Venezia, Gallerie dell’Accademia
Studio delle gambe anteriori di un cavallo, 1490 circa, disegno, Torino, Biblioteca Reale
Figure geometriche e disegno botanico, 1490 circa, disegno, Parigi, Bibliothèque de l’Institut de France
Raggi luminosi attraverso uno spiraglio angolare, 1490-1491, disegno, Parigi, Bibliothèque de l’Institut de France
Belle Ferronnière, 1490-1495 circa, olio su tavola, 63×45 cm, Parigi, Museo del Louvre
Progetto per l’armatura di fusione della testa del cavallo, 1491-1493 circa, disegno, Madrid, Biblioteca Nacional de España
Foglio manoscritto per il monumento Sforza, 1493 circa, disegno a penna e inchiostro su carta, Madrid, Biblioteca Nacional de España
Studio di rapporto sessuale e dell’organo sessuale maschile, 1492 circa, disegno a penna e inchiostro su carta, 27,3×20,2 cm, Castello di Windsor, Royal Library
Emblema degli Sforza, 1492-1494, disegno, Parigi, Bibliothèque de l’Institut de France
Vergine delle rocce, 1494-1508, olio su tavola, 189,5×120 cm, Londra, National Gallery
Testa di Cristo, 1494 circa, gessetto e pastello su carta, 40×32 cm, Milano, Pinacoteca di Brera
Capelli, nastri, oggetti per mascherare, 1494 circa, disegno, Londra, Victoria and Albert Museum
Cacciatore di ermellino, 1494 circa, disegno a penna e inchiostro marrone su tracce di gessetto nero su carta, 9,1 cm, Cambridge, Fitzwilliam Museum
Studio di testa virile, 1494 o 1499, disegno, Torino, Biblioteca Reale
Progetto per un dispositivo, 1494-1496 circa, disegno, Madrid, Biblioteca Nacional de España
Ultima Cena, 1494-1498, olio su parete, 460×880 cm, Milano, Refettorio di Santa Maria delle Grazie
Ritratto di una Sforza, 1495 circa, gesso e inchiostro su pergamena, 33×23 cm, Canada?, collezione privata
Schizzo di tre figure di profilo, 1495 circa, disegno, Firenze, Gabinetto dei disegni e delle stampe
Vecchio e giovane affrontati, 1495 circa, disegno, Milano, Biblioteca Trivulziana
Ritratti dei duchi di Milano con i figli, 1497, tempera e olio su parete, 90 cm circa di base ciascuno, Milano, Refettorio di Santa Maria delle Grazie
Schizzo di borsetta da signora, 1497, disegno, Milano, Biblioteca Ambrosiana
Intrecci vegetali con frutti e monocromi di radici e rocce, 1498 circa, tempera su intonaco (ripassata in età moderna), Milano, Castello – Sforzesco, Sala delle Asse
[…] e i suoi quadri, non meno degli scritti e di tutte le altre opere del suo infinito ingegno hanno affascinato e continuano ad affascinare gli studiosi che s’interrogano perpetuamente sul suo genio e […]
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