Cesare da Sesto: dove mai potrà essere nato se non a Sesto Calende nel 1477?
La sua carriera di pittore ha una svolta in quel di Milano con Leonardo. Ma a differenza del suo Maestro non restò fermo in città a lungo. Era uno a cui piaceva girare ed in certo senso portò lo stile leonardesco, in tante zone d’Italia.
Sappiamo che nel 1508 decorò un ambiente dei Palazzi Vaticani (no, non c’è più traccia di quel lavoro) e realizzò una Madonna con Bambino nel concento di Sant’Onofrio sul Gianicolo. Al Castello d Ostia lavorò con Baldassarre Peruzzi alla stesura di grottesche.
Cesare da Sesto, da quel di Sesto Calende
Intorno al 1513 andò in Sicilia ed a Messina realizzò un’importante pala d’altare per l’oratorio di San Giorgio dei Genovesi (dovete andare a San Francisco per vederla). Altro viaggio: a Napoli realizzò nel 1515 un monumentale polittico per l’abbazia di Cava dei Tirreni.
Di ritorno a Milano con Bernardino Bernazzano lavorò ad uno dei suoi capolavori: il Battesimo di Cristo (oggi nella Collezione Gallarati Scotti)
Non contento tornò a Messina e qui dipinse la sua opera più celebre, l’Adorazione dei Magi per la chiesa di San Niccolò (oggi a Napoli, Capodimonte); questo lavorò diventò ben presto un esempio per tutti i pittori dell’epoca.
Tornato nuovamente a Milano, cominciò a dipingere il Polittico di San Rocco (oggi alla pinacoteca del Castello Sforzesco); quest’opera ha una particolarità. Venne fin da subito acclamata per aver riunito in un solo dipinto lo stile di Leonardo e di Raffaello. Purtroppo è incompiuto in quanto Cesare da Sesto morì prima di terminare i lavori.
In conclusione: a Cesare da Sesto vengono attribuiti alcune copie da Leonardo, come l’Ultima Cena di Ponte Capriasca o la Leda col cigno di Salisbury o ancora la Galleria Borghese, ma copie a parte riuscì a ritagliarsi un posto speciale nel panorama artistico di quel periodo.