sabato,5 Ottobre,2024
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Quando Leonardo arriva a Milano?

Tra la primavera e l’estate del 1482, Leonardo da Vinci varcò i confini di Milano, una delle città più vivaci e popolate d’Europa, con oltre centomila abitanti. Ma cosa spinse il genio fiorentino a lasciare Firenze per approdare nella corte del duca Ludovico il Moro?

Le ragioni della sua partenza sono complesse e molteplici. Tra le più accreditate vi è quella legata alle politiche diplomatiche di Lorenzo il Magnifico. Leonardo fu inviato come ambasciatore dell’eccellenza fiorentina, in un periodo in cui artisti e artigiani erano veri e propri strumenti di diplomazia.

Così come altri maestri fiorentini erano partiti per destinazioni prestigiose, come Antonio Rossellino e i fratelli da Maiano per Napoli, anche Leonardo venne scelto per rappresentare la città di Firenze a Milano. L’omaggio che portò al duca fu una lira di sua creazione, un vero capolavoro d’ingegneria musicale, con una forma a testa di cavallo e un’armonia così potente da lasciare tutti stupiti alla corte sforzesca.

Quando Leonardo arriva a Milano?

Leonardo partecipò a una competizione musicale indetta a corte e, grazie alla sua lira in argento, riuscì a sconfiggere tutti i musicisti presenti, dimostrando così la sua maestria non solo nell’arte, ma anche nella musica.

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Ma la musica era solo uno dei tanti talenti che Leonardo portava con sé. In quella stessa occasione, consegnò una lettera di nove paragrafi al duca Ludovico, in cui elencava le sue competenze. Curiosamente, la pittura e la scultura venivano citate solo alla fine, mentre la maggior parte della lettera era dedicata a progetti di ingegneria, apparati militari e idraulici, architettura, e un ambizioso piano per realizzare un monumentale cavallo di bronzo in onore di Francesco Sforza, padre di Ludovico.

Questo episodio ci svela molto della mente di Leonardo e delle sue ambizioni. Il suo interesse non era solo rivolto all’arte, ma si estendeva a tutto ciò che rappresentava il progresso tecnologico e scientifico. Milano, con il suo spirito innovatore, rappresentava quindi il luogo ideale per il suo talento e le sue visioni. Al contrario, Firenze, con la sua atmosfera impregnata di filosofia neoplatonica e arte idealizzata, iniziava a star stretta al genio leonardesco, che si autodefiniva “omo sanza lettere”, distante dai circoli intellettuali fiorentini.

L’arrivo di Leonardo a Milano segnò l’inizio di un periodo straordinario, che non solo contribuì a elevare la corte sforzesca a centro dell’eccellenza culturale e artistica, ma lasciò un’impronta indelebile su tutta la città. Da quel momento in poi, Milano sarebbe stata la sua nuova casa, un luogo dove dare forma alle sue idee visionarie e ai suoi progetti più ambiziosi.

Leonardo non fu solo un artista, ma un vero e proprio innovatore, capace di lasciare il segno non solo con la sua arte, ma con la sua capacità di guardare oltre, in un’epoca che stava cambiando profondamente. E Milano fu il palcoscenico ideale per la sua rinascita creativa.

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