Arcumeggia, frazione del comune di Casalzuigno in provincia di Varese, è stata protagonista di un’iniziativa innovativa pensata per combattere l’abbandono dei territori montani avvenuto in seguito alla fine della seconda guerra mondiale.
Nel 1956 Mario Beretta, il presidente dell’Ente Provinciale per il Turismo, promosse la trasformazione di Arcumeggia in una galleria d’arte a cielo aperto. L’iniziativa consistette nel chiamare artisti di fama nazionale ed internazionale per la realizzazione di affreschi sulle facciate delle case rurali.
Per rendere possibile tutto ciò venne coinvolto l’architetto Bruno Ravasi incaricato di sovraintendere ai problemi tecnici ed esecutivi degli affreschi. Ravasi, forte della sua esperienza legata al mondo del restauro e considerando le caratteristiche del supporto murario, suggerì che il risultato migliore si sarebbe ottenuto realizzando gli affreschi su dei telai da murare e non direttamente sulla parete delle case.
Arcumeggia, la galleria d’arte a cielo aperto
Un secondo passo verso l’affermazione di questo splendido progetto fu quello di realizzare la Casa del Pittore, un edificio che il Comitato Organizzativo mise a disposizione degli artisti che in questo modo sarebbero potuti venire a lavorare direttamente in loco.
Gli abitanti di Arcumeggia furono così entusiasti di questa nuova iniziativa che diedero il loro contributo rimboccandosi le maniche e mettendosi a disposizione per la sistemazione della casa.
L’edificio realizzato con la coordinazione di Ravasi fu un grado di soddisfare le esigenze degli artisti in villeggiatura senza nulla togliere all’edilizia rustica montana. Venne inaugurato nel 1957 e da quel momento diventò la casa di tanti artisti che si susseguirono nel corso del tempo.
150 sono gli affreschi presenti oggi ad Arcumeggia ed è un vero piacere passeggiare tra i suoi stretti vicoli selciati ammirando le pareti dipinte. La Casa del Pittore conserva i bozzetti e le prove degli affreschi e ospita corsi estivi di pittura organizzati dall’Accademia di belle arti di Brera.