Gromo, un borgo medievale incastonato nelle Prealpi Bergamasche, rappresenta uno dei gioielli più suggestivi della provincia di Bergamo. Conosciuto come la “Piccola Toledo” per la sua antica tradizione di fabbricazione di armi bianche, questo comune di poco più di mille abitanti racchiude secoli di storia e una straordinaria ricchezza naturale.
Le radici storiche di Gromo affondano nell’epoca romana, ma è nel Medioevo che il borgo assume un ruolo di primo piano. Durante il regno di Carlo Magno, i territori della Val Seriana, dove Gromo è situato, furono donati a importanti monasteri francesi, creando così le condizioni per uno sviluppo economico basato sull’estrazione di argento e ferro. Questi metalli venivano lavorati nelle fucine locali per la produzione di alabarde, scudi e corazze, merce pregiata che, grazie alla qualità delle lavorazioni, rendeva il borgo un centro nevralgico del commercio.
Nel XIII secolo, Gromo ottenne lo status di borgo autonomo, guadagnando ulteriori diritti e privilegi, soprattutto in ambito minerario e commerciale. Questo periodo di prosperità culminò con il riconoscimento della qualità delle sue armi bianche anche oltre i confini lombardi, contribuendo a rendere celebre il piccolo borgo.
Gromo, un patrimonio da scoprire
Oggi, chi visita Gromo può immergersi in un’atmosfera fuori dal tempo, passeggiando per le sue vie lastricate che conducono a monumenti di grande rilevanza storica e architettonica. Le chiese della città si erigono come custodi di un passato lontano, capaci di raccontare le vicende di santi e artisti che hanno plasmato la loro forma.
La Chiesa di San Gregorio Magno, con il suo portale in pietra di Sarnico, si apre su una piazza che pare sospesa nel tempo. All’interno, l’atmosfera è avvolta dalla luce dorata che sfiora la pala d’altare di Enea Salmeggia, raffigurante la Vergine col Bambino tra i santi Gregorio Magno e Carlo Borromeo, e sullo sfondo il paesaggio di Gromo, così com’era nel XVII secolo, antico e turrito.
Non distante, la Chiesa di San Giacomo e San Vincenzo, dall’imponente struttura romanica, ha attraversato i secoli subendo trasformazioni che ne arricchiscono l’anima eclettica. Al suo interno, il barocco fiorisce tra le navate con archi a sesto acuto e coperture lignee. Il prezioso altare ligneo dorato del 1645 domina il presbiterio, mentre il coro è popolato da cariatidi che sorvegliano, maestose e silenziose, lo spazio sacro. Opere d’arte dal valore inestimabile adornano le pareti: tele raffiguranti la vita dei santi e il polittico di San Giovanni, che si incastonano in cornici dorate, come gemme di un passato che non vuole sbiadire.
Proseguendo il cammino, ecco apparire la piccola cappella di San Benedetto, eretta sul vecchio cimitero nel 1454. L’interno, intimo e raccolto, è adornato da affreschi che raccontano le vicende di San Benedetto e della sorella Scolastica, immergendo il visitatore in una spiritualità antica e sincera. Ai piedi dell’altare, la pietra tombale del vescovo Francesco Buccelleni testimonia secoli di storia religiosa.
Le vie di Gromo ci conducono ancora, oltre la sacralità delle sue chiese, verso le tracce di potere e nobiltà che risuonano attraverso le sue architetture civili e militari. Il Palazzo Milesi, costruito nel XV secolo, si impone con la sua solida eleganza. Rivestito di marmo grigio e ornato di loggiati che si affacciano su una piazza adornata da una fontana marmorea, il palazzo è un simbolo della potenza delle famiglie che qui risiedevano. Oggi, accoglie l’amministrazione comunale e importanti musei, tra cui il Museo delle armi bianche e delle pergamene, un viaggio nella storia bellica e documentale della città.
Il Castello Ginami, invece, si erge maestoso su uno sperone di roccia, guardiano della città. Costruito nel XIII secolo, la sua torre armigera è rimasta intatta, segno indelebile di un passato fatto di guerre e difese. Le sue mura raccontano di ampliamenti e modifiche, ma rimangono fedeli alla loro natura imponente, mentre il castello oggi accoglie, tra le sue sale, un ristorante che mescola passato e presente.
Tra le viuzze e le piazze medievali, si scorgono anche ville Liberty, emerse nel primo Novecento lungo la mulattiera che conduce alla frazione di Ripa. Realizzate da Berardo Cittadini, queste residenze private narrano un capitolo diverso, quello dell’espansione borghese e del gusto raffinato per l’architettura decorativa.
E poi c’è la centrale idroelettrica Crespi, un’opera dell’ingegno umano edificata all’inizio del XX secolo per alimentare la grande fabbrica di cotone di Nembro. Inaugurata nel 1903, la centrale simboleggia il progresso e l’industrializzazione che Gromo ha conosciuto, illuminando non solo le strade ma anche il futuro.
Gromo, tra natura e miniere
Gromo offre anche una natura rigogliosa e incontaminata. Gli amanti dell’escursionismo possono esplorare il Bus di Tacoi, una grotta carsica posta a oltre 1500 metri di altitudine, che si sviluppa per oltre un chilometro tra cunicoli e corridoi naturali. La grotta è accessibile da Spiazzi di Gromo, un’altra meta molto apprezzata per chi desidera immergersi nelle pinete e godere di viste mozzafiato sulla Val Seriana.
Un altro aspetto affascinante della storia di Gromo è legato alle sue miniere d’argento. Sebbene oggi siano chiuse, le miniere erano una delle principali fonti di ricchezza per il borgo, fornendo materia prima alla zecca di Bergamo per la produzione di monete. Questi giacimenti, situati sul Monte Secco e in altre località vicine, rappresentano ancora oggi un elemento di attrazione per gli appassionati di storia mineraria.
Oggi Gromo è una meta turistica in forte espansione, capace di attirare visitatori sia per il suo patrimonio culturale che per le sue risorse naturali. Le attività sportive, come lo sci d’inverno e il trekking in estate, si integrano perfettamente con le visite culturali, creando un’offerta turistica variegata e adatta a tutte le età.
Il borgo si è saputo rinnovare mantenendo salda la sua identità storica, grazie anche alla partecipazione a iniziative come l’Unione di Comuni dell’Alto Serio, che ne valorizza il territorio e ne promuove lo sviluppo sostenibile.
Gromo è dunque una destinazione da scoprire, un luogo che unisce storia, cultura e natura in un equilibrio perfetto, ideale per chi cerca una vacanza autentica e rigenerante nel cuore delle Alpi.