Pomponesco. Siamo nel basso montavano in un’area verdeggiante. La sua storia parte da lontano, risale ai tempi degli etruschi. Intorno all’anno Mille la zona era di proprietà dei monaci Benedettini di Leno. Successivamente passò nelle mani della famiglia d’Este e, nel 1145, diventò proprietà del vescovo di Cremona e un paio di secoli più tardi passò ai Gonzaga.
Sotto Giulio Cesare Gonzaga Pomponesco raggiunge il suo massimo splendore, viene trasformata e abbellita per diventare una sorta di città ideale su modello di Sabbioneta dove regnava il cugino Vespasiano. Il principe risiedeva nel castello esagonale. Nel 1580 diventa contea con il potere di coniare una moneta locale grazie ai diversi meriti acquisiti dal principe presso l’imperatore Rodolfo II.
Nel 1707 tutto viene ridimensionato, la contea decade, il territorio passa sotto gli austriaci, sopraggiungono a Pomponesco famiglie interessate al commercio del bestiame e delle granaglie attirate anche dalla potenzialità commerciali del traffico fluviale. Nel 1818 il castello venne distrutto dai francesi e suoi mattoni vennero utilizzati per fortificare l’argine del Po.
Pomponesco è costituita principalmente da un’unica estesa piazza. E’ piazza XXIII Aprile e la sua struttura è rimasta, in buona sostanza, la medesima del ‘600 fatta eccezione per il castello che, a quel tempo, sorgeva in mezzo alla piazza e oggi non c’è più. Sotto i portici si trovano le case dove abitavano i cortigiani con le rispettive famiglie. Tutti gli edifici risalgono a fine XVI secolo inizio XVII.
Passeggiando per Pomponesco
Guardiamo ora più nel dettaglio gli edifici presenti. Vediamo il palazzo comunale e di fronte la chiesa di Santa Felicita e dei Sette Fratelli Martiri risalente al 1339 frutto di rimaneggiamenti più recenti. L’interno è a tre navate a tutto sesto con il soffitto a cassettoni. Poi c’è il Teatro Comunale inaugurato nel 1900 e il Palazzo Cantoni dove risiedette lo scrittore Alberto Cantoni che riposa poco più avanti nel cimitero ebraico.
Questa piazza è meravigliosa. Non è un caso se registi come Bernardo Bertolucci, Mario Soldati e Cesare Zavattini l’abbiano scelta per delle inquadrature suggestive. Pomponesco è conosciuta anche per la Garzaia, una riserva regionale naturale costituita da una vasta varietà di flora e di fauna.
E ora, finito il nostro giro non ci resta che andare a gustare i tortelli di zucca accompagnati da un buon bicchiere di Lambrusco.