Nel cuore della Lomellina, a Scaldasole, provincia di Pavia, si erge un’antica fortezza, in quell’area pianeggiante delimitata dai fiumi Po, Ticino e Sesia in cui le risaie si estendono a vista d’occhio e dove nelle giornate di nebbia si respira un’aria lattiginosa.
È questa l’atmosfera che si potrebbe immaginare di trovare avvicinandosi al Castello di Scaldasole che con i suoi cinque torrioni e le possenti mura racconta la storia dei secoli passati. Il nucleo originale della fortezza venne eretto alla fine del X secolo, mentre il ricetto venne realizzato cinque secoli più tardi per volontà di Ardengo Folperti, alto dignitario visconteo appartenente ad una nobile famiglia del pavese.
Nella seconda metà del XV secolo, i conti Malaspina divennero i nuovi signori di Scaldasole, arricchendo il castello con una loggia e un portico. Fra le mura di questa dimora storica soggiornarono illustri personaggi, tra cui Isabella d’Aragona nel 1491, l’imperatore Massimiliano d’Asburgo nel 1497, Carlo V d’Asburgo nel 1533 e, nel XIX secolo Camillo Benso, il conte di Cavour.
Castello di Scaldasole, architettura medievale
Il possesso del castello di Scaldasole passò attraverso diverse famiglie nel corso dei secoli: dai marchesi di Sannizzaro ai Campeggi, fino ai Folperti nel XIV secolo. Tra il 1436 e il 1451, la famiglia dovette cedere la proprietà a Innico I d’Avalos, conte di Ribaldeo, per poi giungere nelle mani di Giovanni Pietro da Sesto.
Nel 1456 dai Folperti passò a Francesco Pico della Mirandola e poi, per successione, a suo genero Giacomo Malaspina, marchese di Fosdinovo. Arrivò al conte Rinaldo Tettoni per volere di Giulio Cesare Malaspina che gliela cedette nel 1577 e poi al cardinale Tolomeo Gallio di Corno nel 1582. Furono i Gallio Trivulzio, eredi del cardinale, a passarlo al loro livellario Carlo Brielli nel 1799. Sei anni più tardi il maniero passò al nobile Giovanni Antonio Strada di Garlasco ai cui discendenti appartiene tuttora.
L’architettura medievale del castello presenta quattro torri angolari che delimitano il cortile interno con un caratteristico pozzo in laterizio al centro. Il fossato, la barbacane e il ponte levatoio all’ingresso conferiscono al luogo un’atmosfera autentica e suggestiva. Il ricetto, situato a sud e unito al castello da tre corpi di fabbrica con due torri gemelle e una centrale, completa l’imponente struttura.
La visita al Castello di Scaldasole è possibile solo su prenotazione, con un numero minimo di 15 persone.