Solferino, adagiato tra colline di vigneti e torbiere, sormontato dalla Spia d’Italia, custodito dal Castello di Orazio Gonzaga è un luogo incantevole della provincia di Mantova dove tra storia e cultura, paesaggi pittoreschi e gastronomia si ha l’imbarazzo della scelta su come passare il proprio tempo.
In questo luogo è stata scritta un’importante pagina della storia dell’indipendenza italiana, il 24 giugno 1859 durante la Battaglia di Solferino e San Martino, nell’area che si estende dal Lago di Garda a Castel Goffredo, si fronteggiò l’esercito austriaco contro quello franco-sardo.
Al combattimento presero parte 235.000 soldati, persero la vita 29.000 uomini, vennero catturati 10.000 combattenti. Qui si svolse l’atto finale della Seconda Guerra d’Indipendenza che vide la vittoria dell’esercito franco-piemontese.
Durante questa sanguinosa battaglia successe un fatto che cambiò le sorti di un commerciante svizzero, Henry Dunant, che si era recato a Solferino con l’intento di parlare con Napoleone III riguardo un suo progetto agricolo da realizzare in Algeria.
Quando vide coi suoi occhi la strage che si stava compiendo, profondamente impressionato, si adoperò immediatamente per portare soccorso ai feriti nel miglior modo possibile: cercò di radunare e coordinare persone che potessero dare il loro contributo, procurò cibo, acqua, bende, biancheria, cercò medici e infermieri. Capì la necessità di creare un comitato di soccorso al di sopra delle parti per i militari feriti sui campi di battaglia così, qualche anno più tardi a Ginevra fondò, insieme ad altri cittadini, il Comitato dei Cinque che diede l’impulso per la successiva fondazione della Croce Rossa.
Quattro passi per Solferino
Andiamo ora alla scoperta di Solferino partendo da Piazza Castello, in centro, dove, su una collina che domina il Lago di Garda, fa bella mostra di sé il Castello di Orazio Gonzaga, risalente al XVI secolo che, andato incontro a diversi restauri nel corso del tempo, dell’antico maniero conserva unicamente la porta d’ingresso, la torre di guardia, la chiesa di San Nicola e una parte degli antichi confini.
Proseguendo un po’ oltre le mura, si raggiunge La Rocca, ribattezzata in epoca risorgimentale la Spia d’Italia per la sua posizione dominante sul confine lombardo-veneto. Al suo interno sono collocati cimeli, quadri e armi della Seconda Guerra d’Indipendenza. Nell’Ossario, situato poco distante, sono invece conservati i teschi e le ossa dei caduti.
Nel parco sottostante si trova il memoriale della Croce Rossa in ricordo di Henry Dunant costituito da marmi provenienti da tutto il mondo, dove sono riportati i nomi dei paesi che aderiscono all’organizzazione di volontariato.
Infine non va dimenticato il Museo del Risorgimento di Solferino e San Martino, in via Vicinale del Castello, dove è raccontata la storia dall’epoca napoleonica fino alla Terza Guerra d’Indipendenza.