Velate, uno dei più antichi borghi del varesotto, si trova sul lato meridionale del massiccio Campo dei Fiori alle pendici del Monte San Francesco.
In epoca romana si chiamava castrum de Vellate ed era un borgo fortificato che aveva una posizione di controllo sul territorio circostante. Risale al 922 un documento dove per la prima volta viene citato Velate in riferimento a Santa Maria definita Santa Maria del Monte Velate.
Nel 1045 Guido da Vellate, il cappellano di corte dell’imperatore Enrico III diventò arcivescovo di Milano come successore di Ariberto d’Intimiano. Risale all’XI secolo la costruzione della torre, ancora oggi parzialmente esistente, eretta come presidio militare a vigilanza della via per Angera e per il Lago Maggiore.
Velate, un paesaggio collinare ed una torre medievale
Sul finire del XIII secolo Velate divenne un feudo della famiglia Bianchi che due secoli dopo lo vendette a Francesco Girami. Nel XVII secolo passò ai Visconti Borromeo e poi, nel 1750, ai Litta Visconti Arese. Durante la Repubblica Cisalpina, nel 1801, Velate venne messa sotto la provincia di Como e tale rimase fino al 1930 quando passò sotto Varese diventandone una frazione.
Andiamo ora a scoprire questo suggestivo borgo situato nel Parco Campo dei Fiori dirigendoci per prima cosa verso la Torre che, vistosa e imponente, svetta con i suoi 33 metri di altezza. Nata nell’XI secolo e parzialmente distrutta durante le lotte tra Milano e Como del XII secolo, oggi fa parte dei beni del FAI. Della torre originaria sono rimasti in piedi due lati di cui uno soltanto è integralmente conservato. Le finestre monofore a doppia strombatura scandiscono i cinque piani da cui era costituita.
Nel centro del paese si trova la chiesa parrocchiale di Santo Stefano accanto alla più piccola chiesa di San Domenico, battistero di Velate. Menzionata per la prima volta su un documento del 1190 conserva un crocifisso ed una tela con il Battesimo di Cristo del XVII secolo ed un affresco quattrocentesco con la Vergine e il Bambino. Il battistero invece, oltre a custodire un quadro con l’apparizione della Vergine a San Domenico, ha un affresco sul portale esterno in cui San Domenico riceve il rosario.
Diverse poi le residenze con parco privato tra cui Villa Dotti dove risiedette il noto pittore Renato Guttuso che qui trovò l’ispirazione per alcuni dei suoi quadri come la Torre di Velate e Sacro Monte del 1962.