giovedì,21 Novembre,2024
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Monumento a Giuseppe Dezza, la statua che scruta l’orizzonte

Siamo in via Marina, all’angolo con via Palestro. Sul piedistallo il Generale Giuseppe Dezza in uniforme scruta verso l’orizzonte, poggiando le mani sull’elsa della sciabola.

Inaugurata nel 1902 la statua venne realizzata dallo scultore Enrico Cassi, allievo del celebre Francesco Barzaghi autore, tra le altre opere, del Monumento ad Alessandro Manzoni in piazza San Fedele e della statua equestre di Napoleone III situata al Parco Sempione.

Alto 600 centimetri da terra il Monumento a Giuseppe Dezza è stato realizzato per celebrare e ricordare le imprese del Generale che fu colonnello dei Mille, Tenente Generale del Regio Esercito e Senatore del Regno d’Italia. Giovane volontario nelle Cinque Giornate di Milano fu tra i protagonisti del Risorgimento Italiano a partire dal 1848 fino ai primi decenni del nuovo Stato unitario, passando per le guerre d’Indipendenza e la Spedizione dei Mille.

Monumento a Giuseppe Dezza, la statua che scruta l’orizzonte

La statua, realizzata in bronzo, poggia su un basamento in granito di Baveno su cui sono collocati due bassorilievi raccordati da una fascia decorativa. Su quello di destra è rappresentato l’ingresso a Palermo del 27 maggio 1860 delle camicie rosse guidate da una donna rappresentante l’Italia, mentre su quello a sinistra ci sono Garibaldi e Giuseppe Dezza a cavallo che si incontrano dopo la vittoria a Maddaloni avvenuta il 1° ottobre 1860. Sulla fascia bronzea che unisce i due bassorilievi sono posti i simboli di Milano e della Sicilia.

All’inaugurazione del Monumento a Giuseppe Dezza intervennero il Ministro degli Interni Giovanni Giolitti, il Ministro della Guerra Giuseppe Ottoleghi, il rappresentante del Re Luigi Fecia di Cossato insieme ad altre personalità pubbliche ed associazioni militari.

Se volete dare un’occhiata al Monumento, Giuseppe Dezza è sempre lì che scruta l’orizzonte dietro ai giardini di via Palestro da 120 anni.

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