Facebook ed Instagram mi dicono che nel corso degli anni ho pubblicato oltre 20 mila fotografie. Di queste credo che il 95% siano di Milano.
Ora, da sempre l’obiettivo di queste pagine è quello di raccontare Milano, di quello che dovrebbe essere visto e conosciuto. E’ per questo motivo che preferiamo pubblicare foto che rappresentano zone di Milano diverse rispetto a quello che solitamente è l’idea che le persone hanno di Milano.
Ci sono decine di pagine che caricano foto a nostro avviso bellissime ma sempre uguali, sempre con gli stessi panorami e con le stesse cose da vedere. Noi cerchiamo di fare qualche cosa di diverso, pur sapendo che la nostra è una strategia perdente a livello numerico.
Spiego meglio: quando ci capita di pubblicare per esempio una foto del Duomo, sappiamo ancora prima di cliccare invio che riceverà migliaia di like (o cuori, a seconda del social) mentre se mettiamo la foto della cupola di San Fedele (esempio di ieri, foto straordinaria) ne riceveremo molti molti meno. Ed infatti così è stato.
Pubblicare foto di Duomo, Castello, Navigli è, come dice una pubblicità voler vincere facile. Ci sta per carità, ma non è quello che vogliamo. Preferiamo ricevere meno consensi ma far vedere qualche cosa che merita, che deve o dovrebbe essere visto e conosciuto.
E poi ci sono ovviamente i gusti: mai messi in discussione, ci fanno però sorridere. Capita, spesso, che una foto, vuoi perchè rappresenti qualche cosa di diverso, di nuovo o di particolare, non piaccia. E se finisse qui, tutto bene. Il fatto è che quel soggetto, diventa orribile, schifoso, bruttissimo, pessimo, da demolire… come se il gusto personale fosse un dogma. Mi spiace, ma non è così.
Anni fa, per discorsi diversi, ma che in un certo senso si collegano a questo, dicevo che Claudia Schiffer, modella famosissima, non mi piaceva. Per niente. Ma ero consapevole che fosse una donna bellissima. Il mio gusto non era condiviso, e ci mancherebbe, ma non per questo dicevo che la Schiffer facesse schifo.
Il mondo è bello perchè vario, si diceva. Poi si arrivò a dire avariato. Non so se siamo a questo punto, ma….