E intanto il tempo se va: così cantava Celentano qualche manciata di anni fa.
Canzone a parte, siamo arrivati ad un periodo dell’anno che cambia la quotidianità milanese: la chiusura delle scuole.
Certo, mancano gli esami di maturità, i recuperi, ma lo sappiamo bene: ogni volta che la scuola finisce la città cambia.
Per almeno tre mesi non vederemo più zaini e zainetti (oggi anche quelli con ruote) sui mezzi pubblici, genitori in coda in auto alle 7.55 per non far arrivare tardi i piccoli al suono della campanella e quelle orde di studenti che attraversano le strade all’uscita da scuola.
Cambia il traffico dicevamo, ma non è la sola cosa a cambiare. Quando si arriva alla fine della scuola, vuol dire che le vacanze, per tutti, sono più vicine: qualcuno ha già iniziato a passare il fine settimana al mare o in montagna, altri partiranno in giugno, altri ancora a luglio ed agosto. Qualcuno non partirà proprio. Ma la città da domani non sarà più la stessa. Almeno per un po’.
A differenza di qualche decennio fa Milano non si svuota più completamente, o per meglio dire, i turisti che vengono qui ( e sono tanti) fanno diventare davvero un lontano ricordo quei pomeriggi estivi con strade deserte e negozi chiusi. Sì, è vero: ogni tanto capita ancora. Ma sono solo pochissimi giorni in agosto. Nulla in confronto al ricordo, per esempio, delle estati degli anni ’70….
Quel che è certo è che messi via zaini, quaderni e penne, Milano si sta mettendo sul’abito estivo. Un abito che, guarda un po’, a noi piace molto (no, il caldo ci piace meno, ma che volete fare…)