Parenti milanesi: ve lo dico subito, non c’è niente di scientifico in quel che leggerete. Sono solo alcune suggestioni che mi sono venute in mente per puro caso.
Per cercare di spiegare nel modo più chiaro possibile il mio pensiero, userò me stesso nell’esempio, ma fin da subito vi avverto che ciascuno di voi può fare altrettanto.
Sono nato nel 1973, ma per comodità userò 1970 e così tutte le date saranno arrotondate. I miei genitori sono del 1940 ed i miei nonni del 1910. Ogni passo indietro quindi equivale a 30 anni.
Fermiamoci a quest’ultima data: nel 1910 c’erano 4 persone in giro per Milano (e di questo sono certo) che il caso ha voluto entrassero in contatto e da cui 30 anni dopo sono nati mio padre e mia madre.
Fin qui, direte voi, niente di che. E avete ragione. Ma andiamo oltre. Tornando indietro di altri 30 anni al 1880 le persone coinvolte sono 8 e poi, ancora indietro di altri 30 anni, sono 16. La faccio breve: ho “contato” fino al 1500, ai tempi del Moro e i numeri sono… pazzeschi.
A blocchi di 30 anni infatti arrivo al 1500 con 65.536 persone che hanno a che fare con me. E’ chiaro che non posso certamente neanche pensare che fossero tutti qui a Milano, ma evidentemente sparsi un po’ ovunque nel mondo. Però… c’è un però che mi fa riflettere: la popolazione a Milano quando Leonardo passeggiava da queste parti era circa di 120 mila persone.
Diciamo quindi che dei miei 65.536 avi ( e qui proprio non saprei come fare per avere un dato vagamente veritiero) “solo” 5000 si aggirassero da queste parti. Poco meno quindi del 5% del totale degli abitanti.
Tutto questo per dire che, a prescindere dalla effettiva possibilità di dimostrare quanto sopra, è molto probabile che tante delle persone che ogni giorno incontro per strada abbiano alla lontanissima, un rapporto di parentela con me. E con voi.