E’ vero, dipende molto dalla zona dove si vive. Io non posso che raccontare le mie sensazioni, quello che vivo, sento e vedo dalla finestra che si affaccia su un parchetto alla periferia ovest della città, a due passi da San Siro.
La città che vedo da qui, quella piccola parte di Milano a me tanto familiare, è cambiata. E non solo per quello che vedo o per meglio dire non vedo: il passaggio continuo delle auto, i parcheggi strapieni ( strisce gialle ed azzurre poco importa) ed il via vai delle persone che lavorano qui dietro è sparito.
In cambio, e se non fosse per la situazione che viviamo sarebbe da pensarci bene su quale preferire, una esplosione di colori, suoni e profumi che forse nella vita di prima non avevo tempo di osservare come si deve.
La natura, con i limiti ovviamente di essere in città, sembra ancora più presente: complice la primavera che regala, questo ogni anno, colori unici, sembra che le bestiole che vivono qui nel parco, escano quasi per controllare dove siamo finiti.
Li vedo, scoiattoli e merli, che si aggirano tra i vialetti correndo i primi e volando i secondi, da una parte all’altra. Oggi scappano solo quando le cornacchie si avvicinano troppo. E che dire di queste ultime che fino ad un mese fa passavano il tempo a rovistare nei cestini? le vedo che si appoggiano e poi volano via pensando che siamo diventati tutti, purtroppo per loro, così civili da non buttare più la spazzatura di casa dove non si dovrebbe.
E che dire dei suoni? Se non fosse per le sirene che ahi noi in questo periodo accompagnano le nostre giornate, è solo un insieme di canti e cinguettii.
Nella continua ricerca del lato positivo di questo periodo così duro, capisco che questo sarà un altro importante punto di ripartenza. Già perchè anche se come voi non so quando, sono certo che prima o poi si ripartirà. E per quel che mi riguarda sarà un inizio nuovo, diverso. Con la consapevolezza, non la sola certamente, che quello che il modo in cui guarderò “dopo” sarà diverso.