Il Villaggio Olimpico, simbolo tangibile del grande piano di rinascita urbana dello Scalo di Porta Romana, incarna lo spirito di Milano verso le Olimpiadi Invernali del 2026 e oltre.
È più di una mera struttura temporanea; è un investimento nel futuro della città, progettato per essere restituito alla comunità dopo l’evento sportivo. Come previsto dal Masterplan “Parco Romana”, il Villaggio Olimpico si inserirà armoniosamente nell’area a sud-ovest dello Scalo, garantendo continuità con le attività esistenti e contribuendo a mantenere un equilibrio nel quartiere.
La recente conclusione della costruzione delle sei strutture del Villaggio Olimpico segna un importante traguardo. “L’ultima pietra, la prima bandiera”, ha dichiarato Manfredi Catella, fondatore e CEO di Coima, azienda che si è occupata della costruzione.
“Il Villaggio olimpico sarà consegnato a luglio 2025, che è la data prevista ufficiale”, ha affermato Catella, aggiungendo che ci sono tre mesi di anticipo consolidati rispetto alla tabella di marcia “perché tutto il Villaggio Olimpico è prefabbricato nelle colonne, nelle solette e nei bagni. Quando si costruiscono gli edifici la parte delle strutture è quella più complessa e quella che richiede più tempo.”
“L’edificio è costruito parte in acciaio, parte in calcestruzzo, parte in legno” ha continuato Catella. “La parte in calcestruzzo normalmente si fa direttamente in cantiere, ma se piove non si riesce a lavorare e si perde molto tempo. Abbiamo risolto questo problema attraverso la prefabbricazione”.
Villaggio Olimpico: la bandiera italiana sventola sulle nuove palazzine
Sebbene l’anticipo sui tempi sia una buona notizia, è stato evidenziato un extra costo, passato da 50 a 40 milioni di euro. Catella ha spiegato che la riduzione è stata possibile perché è stato fatto un lavoro per gli acquisti diretti insieme alle imprese. “Stiamo lavorando con le autorità competenti – ha aggiunto -, quindi i Ministeri competenti, il Comune e la Regione, a un piano per compensare almeno parzialmente questi extra costi”.
Una volta terminate le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano Cortina 2026, il Villaggio Olimpico comprensivo del parco non verrà abbandonato, ma trasformato in uno studentato con 1700 posti letto. “L’obiettivo straordinario sarebbe quello di poter aprire lo studentato nel 2026, con l’anno accademico 2026-2027”, conferma Catella.
“Il programma formale prevede che noi si consegni alle autorità delle Olimpiadi l’infrastruttura edilizia non arredata. Dopodiché loro la prendono, provvedono agli arredi, svolgono l’evento, che dura 15 giorni praticamente, quindi è molto breve, ce la riconsegnano e noi cambiamo gli allestimenti e poi apriamo lo studentato per l’anno accademico.”
Tanti passaggi comporteranno però tempi lunghi che, come spiega Catella, si potrebbero invece ridurre: “Se invece che fare questa consegna e poi riconsegna a noi, lavoriamo subito con la Fondazione Milano-Cortina in modo tale che noi glielo consegniamo già allestito, con le previsioni già dello studentato”.
Questa visione di lungo termine è cruciale per garantire una continuità nell’utilizzo delle strutture, evitando sprechi e massimizzando il loro valore per la città. Questo è solo l’inizio della trasformazione del Villaggio Olimpico in un vivace quartiere multifunzionale, con spazi pubblici, edifici storici riqualificati e una combinazione di edilizia sociale e residenziale.
L’emozione è palpabile, come ha sottolineato l’ex campione sportivo Antonio Rossi presente alla cerimonia di posa della bandiera italiana sul tetto della palazzina F: “Quando un atleta arriva al villaggio, i giochi stanno per iniziare e c’è voglia di gareggiare, c’è un clima di euforia incredibile per l’incontro con tanti altri atleti con cui ci si può confrontare”. Il Villaggio Olimpico diventa così non solo un luogo di competizione, ma un crocevia di culture e aspirazioni, un luogo in cui l’unità e la diversità si incontrano.
Il Villaggio Olimpico è una testimonianza tangibile della capacità di Milano di guardare al futuro, rispettando la sua eredità e abbracciando l’innovazione. Con la sua realizzazione, Milano si prepara ad ospitare un evento che segnerà una nuova pagina nella sua storia, promuovendo valori di solidarietà, competizione leale e spirito di squadra.