Bicocca: un nome che può farvi venire in mente tante cose. Vediamo di ricostruire un attimo la storia e capire meglio questo nome così importante.
Per farlo dobbiamo tornare ai tempi dell’Aurea Repubblica Ambrosiana, quel periodo di “transizione” tra Visconti e Sforza. In quegli anni la famiglia Arcimboldi decise di costruire fuori città la propria casa di campagna, casa Arcimboldi. Siamo nel 1450 e la costruzione, la stessa che possiamo vedere ancora oggi, assume un aspetto come di una roccaforte posta in un luogo elevato: ecco la definizione di bicocca.
Non solo cose belle purtroppo: qualche decennio dopo, proprio da queste parti ci fu la battaglia della Bicocca; siamo nel 1522 e a scontrarsi sono l’esercito spagnolo e quello francese. Questi ultimi ne uscirono sconfitti e sul campo di battaglia si contarono oltre 3000 morti. I francesi dissero: “C’est una bicoque”
Bicocca: tutto iniziò con una casa di campagna
Arriviamo al 1700 quando la Bicocca era ancora praticamente solo la villa e poco altro, per la bellezza di 74 abitanti: Maria Teresa d’Austria pensò bene di aggregarla a Niguarda, ma non se ne fece nulla. Per il momento; infatti un secolo dopo, con la popolazione quasi raddoppiata (!!) l’unione andò in porto: correva l’anno 1841.
L’annessione con Milano avvenne nel 1923 proprio nei momenti di espansione della zona, sia dal punto di vista industriale che civile. Tantissime furono infatti le case costruite in zona per ospitare la manodopera tanta ricercata dalla aziende. Sono gli anni che videro la nascita dei famosissimi viale Zara e viale Fulvio Testi.
E la villa? In tutti questi secoli rimase in mano agli Arcimboldi fino al 1727 per poi passare di mano e perdere parte del suo “smalto”: i primi anni del ‘900 videro qui i primi esperimenti di scuola all’aperto per i bambini con problemi di salute per poi passare nelle mani di Pirelli che nella zona aveva già iniziato a costruire i suoi stabilimenti.
Già, sono proprio gli stabilimenti e le industrie a caratterizzare la Bicocca nel secolo scorso, così come tutta questa zona, periferica di Milano. Pirelli qui si spostò nel 1907.
Data la vicinanza con tante industrie, nel 1929 si creò il Centro Traumatologico Ortopedico, fondamentale per i purtroppo tanti infortuni sul lavoro in tutte queste attività. La Bicocca divenne quindi un centro industriale davvero importante e per decenni mantenne questo ruolo.
Con gli anni ’70 del secolo scorso, le cose iniziarono a cambiare: i grandi gruppi lasciarono la zona e tutto quello che nel frattempo avevamo imparata a conoscere come quartiere ne subì le conseguenze. Anche Pirelli se ne andò: dalle 20 mila persone che qui lavoravano si passò nel tempo a soli 1300.
Oltre al problema gravissimo dell’occupazione si dovette affrontare anche quello della riconversione delle aree industriali. Nel 1985 Pirelli lanciò un concorso internazionale per trovare il progetto che mirasse alla risistemazione delle aree. Tre anni più tardi si ebbe il progetto del vincitore, Gregotti. iniziò a lavorare e il primo tratto che subì questi interventi fu quello compreso tra viale Sarca e viale Fulvio Testi.
Bicocca università
Nel 1991 arrivò l’università con il primo corso di Scienze Ambientali: era il primo passo per la nascita del Polo Universitario di Milano Bicocca.
L’anno seguente le ultime attività industriali della Pirelli cessarono e il progetto Gregotti, ormai “obsoleto”, cambiò: gli spazi che avrebbero dovuto ospitare un polo tecnologico, vennero convertiti a luoghi per l’università ed altri edifici destinati al terziario.
Come la montagnetta di San Siro, il monte stella, venne realizzato con le macerie della seconda guerra mondiale, anche la famosa Collina dei Ciliegi è opera dell’uomo. Certo, niente macerie belliche, ma i materiali delle demolizioni delle tante fabbriche.
Arriviamo vicini ai giorni nostri: nel 1996 si decise di costruire un teatro che potesse seppur temporaneamente, prendere il posto del Teatro alla Scala, in fase di restauro. Nasce così il Teatro Arcimboldi che riuscì tanto bene nella sua missione che alla riapertura della Scala venne non solo mantenuto, ma è diventato il secondo teatro di Milano.
E la vecchia torre di raffreddamento della Pirelli? Salvata per fortuna: è stata inscatolato e rivestita di vetro. Oggi è parte del quartier generale della Pirelli. Niente fabbriche, ma uffici.
Bicocca Village
Pochi anni fa, siamo già negli anni 2000, con la dismissione dell’area Ansaldo, poco più a nord, il progetto divenne ancora più grande, tanto da chiamarsi per l’appunto la Grande Bicocca: in questi anni sono stati creati il centro commerciale, il cinema ed una sede espositiva.
Da una bellissima villa di campagna 500 anni fa in periferia, ad un nuovo quartiere della città, chiamato spesso Bicocca Milano, servito dalla metropolitana, la linea 5: potrebbe sembrare normale certo, ma ricordatevi quanto abbiamo scritto qualche paragrafo più in alto. Nel 1840 circa qui avremmo trovato poco più di 140 persone.