Eccoci a Casa Rossi, in corso Magenta al numero 12.
Ho già scritto diverse volte al riguardo di questo corso: è uno dei più belli da fare a piedi e per chi ha pazienza e voglia di vedere e conoscere, ha la capacità di regalare emozioni uniche che attraversano secoli di storia milanese.
Passeggiando velocemente è probabile che passiate oltre senza fermarvi, ma rallentando un attimo e fermandovi proprio davanti al portone ed alzando lo sguardo, anche dall’esterno Casa Rossi denota qualche particolarità.
Casa Rossi, guardiamo in alto
La facciata infatti è candita in tre campate da lesene (pilastro verticale che sporge da una parete muraria con funzione decorativa, in genere ripetuto ritmicamente) decorate da specchiature interrotte a mezza altezza da una patera (la patera è un bassorilievo ornamentale di forma circolare tipico della laguna veneta, risalente al periodo che va dalla fine del X al XII secolo).
E’ proprio per quest’ultimo motivo che osservandola magari dall’altro lato della strada, qualche cosa che ha a che fare con Venezia ci torna alla mente.
Ma è l’interno quello che raccoglie il maggior entusiasmo soprattutto di chi vuole fare la foto ad effetto: passato il portone principale si arriva in un cortile ottagonale con due accessi per ogni lato. I piani sono 5 e si affacciano proprio sul cortile con finestre sormontate da lunette con oculo iscritto.
Un bell’esempio di architettura eclettica non c’è che dire. Costruita nel 1860 da Giuseppe Pestagalli, lo stesso che realizzò il teatro Dal Verme.
Ricordatevi di fermarvi quando passate da queste parti.