Palazzo Castiglioni è uno splendido esempio di liberty milanese situato in corso Venezia su cui si affaccia con la sua maestosa imponenza.
Oggi è la sede della Confcommercio Unione Milano, ma all’epoca della sua costruzione fu progettato per essere una signorile abitazione.
Il suo committente, Ermenegildo Castiglioni, era un uomo molto ricco che, entrato in possesso della cospicua eredità del nonno, fu mosso dalla voglia di mostrare alla città e soprattutto ai suoi abitanti quanto fosse benestante. Corso Venezia era il luogo giusto: qui risiedeva la crème di Milano e proprio qui il Castiglioni volle fare edificare un palazzo che si differenziasse da tutti gli altri.
Si rivolse per questo all’architetto Giuseppe Sommaruga che realizzò l’edificio tra il 1901 e il 1904. Tre piani scanditi da finestre alte e strette, un basamento in bugnato grezzo che voleva richiamare le forme naturali della roccia entro cui l’architetto posizionò degli oblò adornati da grate in ferro battuto. Richiami settecenteschi negli stucchi e nei putti appoggiati ai cornicioni delle finestre e due grandi statue di figure femminili rappresentanti la pace e l’industria comodamente adagiate sopra il portale d’ingresso scolpite da Ernesto Bazzaro.
Palazzo Castiglioni, che scandalo!
Era decisamente un palazzo inusuale che attirò l’attenzione di molti non appena furono tolti i ponteggi dalla facciata nel 1903. Stupore per la maestosità dell’edificio e sgomento per quell’ingresso così eccessivo, con quelle due statue nude, così procaci, così fuori luogo, scandalo! Era più o meno questo quello che pensavano gli osservatori, e sull’onda delle critiche vennero pubblicate vignette satiriche sulle pagine del giornale il Guerin Meschino.
Palazzo Castiglioni veniva ironicamente chiamato in milanese la Ca’ di ciapp. La cosa non piacque al Castiglioni che decise di farle togliere. Le statue vennero così spostate e collocate su un fianco della villa Faccanoni in via Buonarroti, progettata dallo stesso Sommaruga.
Indubbiamente questa decisione modificò l’impatto visivo della struttura che venne rimaneggiata con l’innalzamento dell’altezza del portone che andò ad occupare parte della finestra superiore.
Sul finire degli anni ’60 l’edificio venne trasformato, dopo aver ospitato per un anno l’Associazione Calcio Milan. Del precedente palazzo rimasero l’ingresso, lo scalone, la veranda, alcune sale del piano nobile, la facciata e la palazzina su via Marina (il secondo ingresso del palazzo).
Molto bello lo scalone a tre rampe con la balaustra in ferro battuto dai motivi floreali e splendida la sala dei pavoni decorata a stucchi.
Palazzo Castiglioni è sottoposto a vincolo monumentale dal 1957.