Palazzo Gorani: non cercatelo, non c’è più. Ne è rimasta solo una parte. Significativa, ma solo una parte. La torre.
Questo luogo è stato uno dei luoghi della nostra città che ci ha spinto a creare Milano da vedere. Avvolta da stracci verdi, probabilmente per 20 anni, è stata uno spettacolo triste per Milano per troppo tempo. Per fortuna, da qualche anno, la torre è tornata visibile grazie al progetto, ormai concluso, di un nuovo centro residenziale sul quale e del quale non vogliamo proferir parola.
La storia di Palazzo Gorani e della sua torre in compenso è molto bella, seppur difficile da recuperare. Molto più facile invece è stato abbattere il porticato che, sopravvissuto in parte alla seconda guerra mondiale, è stato raso al suolo dalle bombe dell’edilizia. Abbiamo saputo che è intenzione ricostruirne una parte, ma è qualche mese che non passiamo di lì e non sappiamo se sia già stato fatto o meno. Quel che invece è visibile sono i (tanti) resti di Mediolanum riscoperti durante i lavori di costruzione e visibili attraverso appositi varchi.
Qualche secolo fa il palazzo era della famiglia dei Crivelli; nel seicento venne acquistata dalla ricca famiglia pavese dei Gorani, arricchitasi con gli appalti alle truppe. Vi abitò il letterato e storiografo Giuseppe Gorani, nato nel 1740 dal conte ormai decaduto Ferdinando e da Marianna Belcredi. E qui scrisse alcune opere, tra le quali le celebri Mémoires pour servir à l’histoire de ma vie (concluse nel 1811). Nello steso periodo la famiglia diviene ereditaria dei beni dei Panigarola. Passò poi ai Bazzero-Mattei dopo essere stato ceduto per un periodo dell’Ospedale maggiore, poichè donato in eredità dai Secco-Comeno. I Bazzero qui vi tenevano una collezione d’armi in due grandi sale al pian terreno e al primo piano, passata poi all’Ambrosiana.
Se volete passare a salutare la torre, la trovate in via Brisa angolo via Gorani, subito dopo i resti del palazzo dell’imperatore. Due epoche diverse, due momenti di storia milanesi da conoscere.
Aggiornamento: il portone è tornato al suo posto.