Palazzo Pozzobonelli Isimbardi: eccola qui, un’altra piccola oasi rinascimentale, nascosta nelle nostre vie.
Girando per Milano ed “imbucandosi” in qualche via piccola, poco conosciuta e meno frequentata, ci dà modo di scoprire dei veri e propri gioielli ed entrare in contatto con una Milano che altrimenti faremmo fatica a vedere; un modo per vedere da vicino non solo luoghi, ma momenti di storia. E, fidatevi di noi, spesso non richiede grandi cambiamenti di percorso nè troppo tempo. Questo è un esempio.
Siamo in via Piatti, in pieno centro, a due passi da via Torino. Nella Milano in cui avremmo potuto incrociare i maestri Bramante e Leonardo, qui inizia il cantiere di questo splendido palazzo. A costruirlo è Bergonzio Botta, il quale decide di sottolineare al meglio la sua alta posizione sociale, potendo vantare di essere ormai dignitario alla corte di Ludovico Sforza.
Palazzo Pozzobonelli Isimbardi, stile bramantesco
Lo stile è quello bramantesco, un porticato in cotto, tondi con ritratti classici e volte affrescate. Dei Botta si perde la memoria con l’arrivo dei successivi proprietari, i Pozzobonelli, parenti stretti della famiglia Isimbardi. Il cambio è sottolineato dagli stemmi che troviamo agli angoli del cortile, in cui si riconoscono i simboli di entrambi i casati.
Il cortile di Palazzo Pozzobonelli Isimbardi è fortunatamente rimasto intatto, regalando a chi varca la soglia una bellissima suggestione, rivivendo per un attimo le atmosfere sforzesche e rinascimentali. Intorno al 1783 è il cardinal Pozzobonelli a prender residenza qui, adeguandola ai nuovi gusti con interventi massicci.
L’architetto Reggiori ci mette mano nel 1920 , ma il danno lo fa ovviamente la guerra di cui è vittima nel 1943. I danni sono molti, ma non irreparabili e per fortuna Palazzo Pozzobonelli Isimbardi viene recuperato. Passare di qui, buttare “dentro il naso” vi farà respirare un’aria unica: un profumo di storia tutta milanese.