In via Meravigli sfioriamo Palazzo Turati, voluto dai due fratelli Emilio e Francesco.
In pieno centro. Uno dei palazzi più stupefacenti che Milano conservi oggi, purtroppo non sempre visitabile. I fratelli Turati commerciavano con enorme successo il cotone, la cui coltivazione rientra tra le maggiori tradizioni lombarde. Qui decidono di costruire il proprio palazzo nel 1876.
Innamorati del palazzo dei Diamanti di Ferrara, chiedo espressamente all’architetto Combi di prendere spunto dalla residenza ferrarese. Ecco spiegato il bugnato che ricopre la facciata del palazzo milanese.
Sono gli interni però a lasciare a bocca aperta. Sale, gallerie, camere sono studiate e decorate da Lodovico Pogliaghi, il migliore sulla piazza in quegli anni. Affreschi in ogni salone, tra cui segnaliamo quello che decora la sala della flora, opera di Mosè Bianchi.
Palazzo Turati, tanto bello da starsene in disparte
Velluti, sete, ori e specchi lasciano increduli, soprattutto se si pensa che siamo a due minuti dal Duomo, a pochi metri dalle vie più affollate del centro. Eppure Palazzo Turati è qui, ed ha ospitato nel ‘900 anche la Famiglia Meneghina, uno dei circoli privati più famosi.
Palazzo Turati venne colpito e danneggiato durante il bombardamento del ’43; negli anni ’50 se ne occupa la Camera di Commercio che ristruttura ed oggi custodisce il palazzo, venduto recentemente ad una società straniera.