Scuole Palatine: siamo in Piazza Mercanti, proprio di fianco alla Loggia degli Osii.
Un palazzo che, come spesso capita nella nostra città, nasconde molto più di quanto si possa immaginare. Virgilio, Catullo, Valerio Massimo, Ovidio. Ecco alcuni tra i primi frequentatori delle Scuole Palatine di Milano. Già, perchè stiamo parlando delle scuole più antiche di Milano, probabilmente con sede in qualche “depandance” del palazzo imperiale, da cui il nome Palatine.
Era certamente una delle eccellenze di Mediolanum, scuole già famose in epoca augustea e si capisce bene il perchè, visto poi i personaggi che in quelle aule hanno messo piede. La memoria di tutto questo si perde con l’arrivo prima dei longobardi ed il conseguente spostamento della capitale a Pavia, e poi con l’arrivo dei Franchi.
Pavia diventa il centro degli studi, Milano decade e con lei le sue scuole. Bisognerà aspettare i Visconti per la rinascita di questa grandiosa istituzione, in particolare con il Duca Giovanni Maria che le restituisce il dovuto prestigio insediandola al Broletto Nuovo. Piazza Mercanti, appunto, di cui custodisce anche uno dei sei accessi originali.
Scuole Palatine, niente campanella
Un incendio nel 1644 costringe alla ricostruzione del palazzo. Il nuovo progetto è del Buzzi che copia il Palazzo dei Giureconsulti per dare un poco di uniformità alla piazza. In facciata tutta la storia dell scuole è riassunta con busti imperiali ed una lapide con l’epigramma di Ausonio, ode a Mediolanum che campeggiava sulla Porta Romana prima versione, più o meno nell’odierna in piazza Missori. Ad Ausonio è dedicata anche una statua così come a Sant’ Agostino, altro esimio probabile frequentatore delle Palatine.
Qui passano anche il Frisi, il Soave, Beccaria ed il Parini, prima che tutto venga trasferito nelle Scuole di Brera nel 1773. Dopo due secoli di riforme, oggi il testimone delle Palatine è portato dal Liceo Beccaria e dal Liceo Parini.
Del palazzo originale resta purtroppo solo la facciata, ma tanto basta per evocare una storia lunga due millenni.