Teatro Out Off viene fondato da Mino Bertoldo, Lorenzo Loris e Roberto Traverso.
Era il 1976 e si trovava nella cantina di Viale Montesanto. Qui si poteva assistere a spettacoli teatrali, a serate di musica e a qualche mostra. Gli studios di New York, quelli piccoli, che nei primi anni ’70 comparvero nella Grande Mela furono di ispirazione a questo spazio underground.
Nel 1980 la sede di viale Montesanto chiude e, da questo momento, il teatro va alla continua ricerca di spazi dove potersi esprimere. Lo spirito di adattamento caratterizzerà l’arco di tempo che si protrarrà fino al 1986. L’anno successivo il teatro si stabilisce in via Duprè. Qui il Teatro Out Off potrà avere una programmazione continuativa.
Nel 2004 il Teatro Out Off si trasferisce in via Mac Mahon. E’ un luogo dove lo spazio teatrale è il risultato di una ricerca estetica e funzionale, calibrata su una concezione artistica ben precisa. Il 2 novembre il teatro viene inaugurato, con lo spettacolo The Crying Body di Jan Fabre, un’esibizione in bilico tra arte, performance e teatro.
La nuova sede ha una capienza di 200 posti e abbatte qualunque barriera. Non c’è un palcoscenico rialzato, non ci sono quinte, non c’è un sipario. Nessuna separazione tra la platea e lo spazio scenico che viene riempito dall’azione degli attori.
Il logo del Teatro Out Off è stato ideato da Massimo Dolcini. La sua idea era di creare un simbolo che potesse rappresentare un centro culturale sensibile alle nuove forme di teatro che viaggiavano su un terreno diverso dal flusso della cultura teatrale ufficiale.
Out Off significa fuori, anzi più fuori, significa stare in disparte, evitare di conseguire il consenso facile. Massimo Dolcini ha voluto proporre un logo semplice, primario: il segno della moltiplicazione o della croce che, nel linguaggio degli zingari, è un segno di pericolo e di attenzione. La croce è anche il segno con il quale firmano gli analfabeti. E’ un gesto semplice che tutti sono capaci di comprendere.
Teatro Out-Off
Via Mac Mahon, 16 Milano
tel. 02 34532140