Cassono della Torre uno degli ultimi Torriani a risiedere a Milano ed occupare cariche importanti.
Figlio di Corrado Torriani e nipote di Napoleone Torriani, Cassono della Torre si dedica alla carriera ecclesiastica ritrovandosi in Friuli, dove la famiglia si ritira dopo la sconfitta a Desio e la presa Viscontea della città.
Lontani si, ma con molta voglia di riprendersi la città. In Friuli si trova ben accolto alla corte dello zio, Raimondo, patriarca meditando la strategia di riconquista. E’ il 1302 l’anno del ritorno milanese e dove Cassono della Torre dà una bella accelerata alla sua carriera.
Vicinissimo all’arcivescovo Francesco I, ne prende il posto dopo la morte nel 1308: finalmente è Arcivescovo di Milano. Lieto fine? Nemmeno per scherzo, perchè la sua posizione proprio non piace al cugino Guido, parente serpente, il quale ha paura che Cassono della Torre trovi il modo di allearsi con i Visconti.
L’anno successivo alla nomina, Guido assalta l’arcivescovado arrestando Cassono ed i fratelli, tra cui Pagano, e li imprigiona nella Rocca di Angera. Cassono però viene liberato a patto che stia lontano da Milano.
Cassono della Torre, uno degli ultimi Torriani
E’ in esilio e si rifugia a Bologna chiedendo l’intercessione dell’imperatore Enrico VII il quale riesce a revocare l’esilio. Cassono della Torre torna finalmente nella città di cui è arcivescovo, peccato che nel frattempo a Milano sono tornati i Visconti e con Matteo, capitano del Popolo, proprio non va d’accordo.
Nominato patriarca ad Aquileia nel 1316 si mette in viaggio nel 1317 lasciando definitivamente la città. Muore cadendo da cavallo il 20 agosto 1318 a Firenze, durante il viaggio che l’avrebbe dovuto condurre ad Aquileia.