Guido della Torre, insieme al nipote Cassono rappresenta uno degli ultimi colpi di coda della famiglia Torriani.
Nasce in città nel 1259 da papà Francesco. Non ha la stessa fortuna politica del fratello Napoleone, con cui tra l’altro si ritrova imprigionato nel castello di Baradello nel 1277. I Torriani infatti hanno appena perso la battaglia di Desio dove Francesco, il padre dei due ha perso anche la vita. Mentre Napo muore di stenti l’anno successivo rinchiuso e appeso in una gabbia, Guido della Torre riesce a fuggire nel 1384 grazie all’interessamento del signore di Como e di Guglielmo VII del Monferrato, ma non torna certo a Milano, troppo pericoloso.
Guido della Torre, il colpo di coda
Scappa in Friuli dallo zio Raimondo che fa valere la sua carica di Patriarca riuscendo ad assegnare a Guido della Torre l’onere della Podestà di Treviso. Giusto il tempo di riordinare le idee però, perchè l’obbiettivo è ovviamente rimettere piede a Milano e riportarla nelle mani torriane.
Il momento giusto arriva nel 1302, a governare è Matteo Visconti che ha la peggio, trovando così campo libero per il ritorno in città. Appena seduti in cattedra si dà inizio subito ad una bella politica di matrimoni, all’epoca era il modo più pratico e veloce per assottigliare la lista dei nemici. Peccato però che la minaccia risieda proprio in casa.
Guido della Torre infatti inizia a guardare con sospetto il nipote Cassono, arcivescovo milanese, e sospettato di tramare con i Visconti. Nel 1309 Guido assalta il palazzo arcivescovile arrestando il nipote. L’unità familiare è persa e ormai anche la stabilità milanese.
L’ultima spiaggia è il tentativo messo in atto di sollevare la città contro l’Imperatore Enrico VII, ma l’effetto è quello contrario il che costringe Guido della Torre alla fuga rapida a Lodi e poi a Cremona, non tornando mai più a Milano e trovando la morte nel 1312.
I Visconti tornano al potere.