Vera Atyushkina, show girl, attrice, modella russa, nata il 17 agosto 1982 a Kyzyl nella repubblica di Tuva, nel territorio siberiano a Nord della Mongolia.
Arrivata nel 2002 in Italia Vera Atyushkina ha ricominciato la sua vita da zero: subito benzinaia al porto di Varazze e barista in vari locali della Liguria.
Nel 2004 partecipa al concorso televisivo “Veline” e diventa l’unica Velina russa della storia di Striscia La Notizia: Vera Atyushkina velina bionda per il 2004/2005.
Testimonial internazionale di varie campagne pubblicitarie, ha frequentato i corsi di teatro al CTA di Milano con Nicoletta Ramorino, ha condotto spettacoli comici teatrali e radiofonici ed è protagonista di vari videoclip musicali.
Abbiamo fatto alcune domande a Vera Atyushkina sul suo rapporto con Milano: ecco le sue risposte!
Vera Atyushkina gli occhi della Siberia
Vivi a Milano?
Sì, abito in una delle zone di Milano dove tutto è a portata di mano: negozi, servizi, divertimenti, ma in questo periodo vedo la città solo dall’alto del mio appartamento. Da 2 mesi non sono più uscita, anzi, una sola volta per fare la spesa. Però sono ottimista e piena di iniziative ed idee anche per il futuro. Voglio approfittare per incoraggiare e salutare con entusiasmo tutti coloro che leggeranno questa intervista, cerchiamo di resistere assieme, cerchiamo di sviluppare la solidarietà e l’aiuto tra tutti.
Quale è stata la tua prima impressione quando sei arrivata a Milano la prima volta?
Quando sono arrivata a Milano pensavo di essere in una città molto più grande tipo le popolose città della Russia ma quando poi ho incominciato a girarla ed a conoscerla mi sono resa conto che non è così grande. Poi mi hanno colpito le fioriere di cemento che ci sono lungo certe vie, per esempio sul viale Monza. Pensavo ai grandi spazi della Siberia, alla natura rigogliosa della mia terra e guardavo con tenerezza questi poveri cespuglietti nel cemento, un po’ sofferenti. Però capivo e apprezzavo che erano il segno di avere del verde anche in mezzo alla città.
Ci racconti tre luoghi della città che ti stanno a cuore?
Sicuramente il Duomo con la sua piazza meravigliosa, corso Buenos Aires e la zona della Martesana dove mi piace andare a camminare.
A Milano ci sono molti palazzi con forme e colori diversi e stanno comunque bene uno a fianco all’altro, oppure non so se stanno bene ma a me piacciono, mi sono abituata a vederli così. anche se sono di epoche e stili completamente diversi e moltissimi con terrazze o balconi.
Anch’io abito in una casa con un terrazzo che ho trasformato in un giardino fiorito. Ho piantato nel vaso più grande un albero sempreverde siberiano, poi ho i mandarini nani, le mimose, il glicine che ha un profumo coinvolgente, vari cespugli e tante rose bianche e rosse. Farei una legge per obbligare ognuno che ha un terrazzo o un balcone a mettere dei fiori e delle piante!
Vera Atyushkina: Mi sun minga de Milan…ma ci sto bene!
Hai una chiesa preferita? Quali ricordi ti legano a questo luogo?
Mi piacciono tutte le chiese di Milano ce ne sono di meravigliose. Mi piace cambiare anche per conoscerle: oltre al Duomo, la chiesa di Sant’Ambrogio con la cappella di San Vittore in ciel d’oro, Le colonne di San Lorenzo. Quando vogli recitare una preghiera al volo entro in una chiesa cattolica ma nelle ricorrenze importanti assisto ad una celebrazione ortodossa nella chiesetta che c’è in largo Corsia dei Servi vicino a San Babila. La messa ortodossa non dura mai meno di tre ore!
Qual è per te il simbolo della milanesità?
Per me essere milanese vuol dire poter andare a fare l’aperitivo… Lo dico non solo per scherzare ma l’aperitivo spesso è il momento per degli incontri di lavoro, per chiudere dei contratti e certamente per incontrare gli amici.
Il parco più bello dove Vera Atyushkina va a correre?
Amo andare a passeggiare nei parchi fuori città, lungo l’Adda o il Ticino o al parco di Monza. Ma in città adoro i giardini di corso Venezia e quelli della Villa Reale di via Palestro: un giardino più che un parco ma con il laghetto, le paperette, un angolo in certi momenti poco frequentato per una passeggiata per il relax ma anche per un bel servizio fotografico.
Dove porteresti una tua amica o un tuo amico russo che per la prima volta che viene a Milano?
Sicuramente inizierei la camminata da corso Buenos Aires, corso Venezia, San Babila fino al Duomo passando da corso Vittorio Emanuele. La Galleria, per schiacciare le palle del toro, piazza della Scala, il Quadrilatero della moda, il Castello Sforzesco.
Questo fino al tramonto anche non tutto in un giorno. Poi alla sera: movida! Aperitivo al Fifty Five di via Pier della Francesca e serata danzante al Just Cavalli sotto la Torre Branca sulla quale non sono ancora riuscita a salire. (Voglio anche andare a visitare il Cimitero Monumentale perché ho letto che ci sono delle sculture che sono delle opere d’arte)
Mi dispiace dimenticare altri luoghi e sono tanti: tutte le belle basiliche e la zona di corso Como, piazza Gae Aulenti e poi ancora City Life e i Navigli.
Il piatto più buono della cucina milanese?
Sono una buongustaia ed amo in generale la cucina sia italiana che internazionale comprese le varie cucine etniche: a Milano le trovi davvero tutte: russa, cinese, giapponese, vietnamita ecc.
Della tradizione milanese prediligo il risotto e la cotoletta impanata orecchia di elefante!
Parli o comprendi il dialetto milanese?
Minga tropp! Tipico del milanese moderno, cioè parlato dai giovani, per come sento io, sono certi intercalare come figa, figa e ué. Alcune parole che conosco sono cadrega, la sedia e ghisa, il vigile.
Mi sun minga de Milan…ma ci sto bene!
Vera Atyushkina, gli occhi della Siberia