Abbiategrasso, il cuore nascosto della Lombardia

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Abbiategrasso - Castello visconteo
Abbiategrasso - Castello visconteo

Abbiategrasso, incastonato tra la Pianura Padana settentrionale e quella meridionale, rappresenta un crocevia di storia e natura nel cuore della provincia di Milano.

Qui, nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, il territorio si divide tra l’alta e la bassa pianura, offrendo paesaggi incantevoli e ricchi di storia. Abbiategrasso è il comune della provincia di Milano con la superficie più vasta. Nella frazione di Castelletto Mendosio il Naviglio Grande dà origine a quello di Bereguardo. Il nome “Abbiategrasso” deriva dalle sue caratteristiche geografiche e storiche. “Abia” richiama l’elemento acqua, mentre “Grassus” fa riferimento alla fertilità della valle.

Questa terra ha ospitato popolazioni fin dall’Età del bronzo, dalle tribù celtiche agli insediamenti romani. Durante l’epoca romana, Abbiategrasso era attraversata dalla via Gallica, testimonianza dell’importanza strategica e commerciale della zona. Con la caduta dell’Impero Romano d’ Occidente arrivarono i Longobardi. Nel 1162 Federico Barbarossa rase al suolo il borgo.

Nel Medioevo, sotto il dominio visconteo e sforzesco, Abbiategrasso conobbe un periodo di crescita e sviluppo. Nel 1277, sotto Matteo I Visconti, vennero iniziate alcune opere di fortificazione. Nel 1391 venne eretto il castello visconteo, ancora oggi imponente testimonianza del suo passato.

Nel 1411 il feudo di Abbiategrasso venne occupato da Facino Cane al servizio di Gian Galeazzo Visconti. Tornato ai Visconti, venne donato a Beatrice di Tenda, moglie di Filippo Maria Visconti, che soggiornò al castello per diversi periodi.

Il ruolo di Abbiategrasso non si limitò alla difesa, ma fu cruciale anche nella politica e nell’economia della regione. Nel 1450  Francesco Sforza mise in difficoltà Milano deviando le acque che alimentavano i mulini, privandola dei suoi approvvigionamenti di grano. Tali eventi storici conferiscono alla città un’importanza che va oltre i confini provinciali.

Anche Bona di Savoia, moglie di Galeazzo Sforza, risiedette per un certo periodo al castello, dove nacque Gian Galeazzo Sforza nel 1469. Nel 1523 gli Sforza donarono parte dei possedimenti e il maniero al nobile Pietro Pusterla.

Durante la prima guerra d’ indipendenza Abbiategrasso accolse Giuseppe Mazzini come profugo, presso la residenza di Gaspare Stampa. Nel XIX secolo, con l’avvento del Regno d’Italia, il comune conobbe un periodo di crescita industriale e urbanistica, diventando capoluogo di circondario e ricevendo importanti infrastrutture come la linea ferroviaria Milano – Mortara. Il 31 marzo 1932 Abbiategrasso fu insignita del titolo di città.

Abbiategrasso e le sue chiese

La città offre ai visitatori un affascinante viaggio attraverso le sue architetture sacre, testimoni di secoli di devozione e impegno artistico. Tra queste, spicca il Convento dell’Annunciata, risplendente gioiello artistico della città, che si erge come una tappa imprescindibile per i visitatori desiderosi di seguire le orme di maestri del calibro di Leonardo da Vinci.

Restaurato con cura nel 2006, il quattrocentesco convento si distingue per i suoi affreschi rinascimentali, autentici tesori leonardeschi che si ergono come testimoni silenziosi di un’epoca di fervente creatività. Commissionato da Galeazzo Maria Sforza in seguito a un voto formulato nel 1466, questo luogo sacro ha attraversato diverse fasi storiche, dalle vicissitudini dell’ordine religioso dei Minori Osservanti alla sua trasformazione in ospedale, deposito e abitazione.

Tuttavia, grazie agli sforzi congiunti delle istituzioni locali, dell’ Università degli Studi di Milano e dell’Agenzia del Demanio, il convento ha riacquistato il suo antico splendore, con il celebre intervento restaurativo di Pinin Brambilla Barcilon, protagonista anche del recupero de “L’Ultima Cena” di Leonardo. Una sorpresa straordinaria è stata la scoperta di un ciclo di affreschi datato 1519, opera del talentuoso artista caravaggino Nicola Mangone, il Moietta, che ha contribuito a impreziosire ulteriormente questo luogo di incantevole spiritualità.

Abbiategrasso - Convento dell'Annunciata
Abbiategrasso – Convento dell’Annunciata

La Chiesa di San Bernardino, esemplare di barocco lombardo del XVII secolo, incanta i visitatori con la sua facciata e le sue linee architettoniche raffinate, frutto dei restauri e dei rifacimenti operati dall’abile mano dell’architetto Francesco Maria Richini.

Altro luogo di culto degno di nota è la Chiesa di San Rocco, costruita nel XVII secolo in ringraziamento alla protezione di san Rocco durante la peste del 1630. Presenta una facciata barocca e un interno decorato con una interessante pala d’altare, testimone della devozione popolare.

La Chiesa di San Pietro, con il suo campanile barocco, e la Chiesa di San Gaetano, inaugurata nel 1955 e custode di opere moderne, arricchiscono ulteriormente il patrimonio religioso della città. Infine, la Chiesa di Sant’Antonio Abate, situata nella suggestiva frazione di Castelletto Mendosio, incanta i visitatori con la sua architettura rinascimentale, testimone di secoli di storia e tradizione.

Abbiategrasso, i tesori da preservare e valorizzare

Non solo edifici religiosi ma anche architetture civili ad Abbiategrasso.  Da antiche residenze aristocratiche a imponenti palazzi pubblici, ogni struttura riflette l’arte e l’ingegno dei suoi costruttori, lasciando un’impronta indelebile nel paesaggio urbano.

Particolarmente significativa è la Casa del Guardiano delle Acque, una costruzione che risale al lontano 1618. Questo edificio fu la residenza delle autorità amministrative del Naviglio Grande e il luogo in cui venivano riscosse le gabelle delle imbarcazioni dirette a Milano. Oggi, purtroppo, giace abbandonato, in attesa di riqualificazione, ma conserva intatta la sua importanza storica e architettonica.

Allo stesso modo, la Casa Albini, un edificio quattrocentesco con due piani, testimonia la vita quotidiana nel centro storico di Abbiategrasso. Frazionato nel corso dei secoli, questo palazzo ha subito numerose trasformazioni, ma il suo fascino rimane intatto, grazie alla sua facciata curiosa e alla sua storia intricata.

Anche la Casa Paquet, situata lungo il viale Mazzini, rappresenta un importante capitolo nella storia della città. Originariamente sede di una fonderia per la lavorazione dei metalli, oggi questo palazzo mostra ancora tracce del suo passato, con una facciata caratterizzata da un’edicola sacra e da cornici settecentesche.

E che dire del Castello Visconteo, imponente e suggestivo, che domina l’orizzonte di Abbiategrasso? Questa fortezza medievale, testimone di epoche lontane, rappresenta un simbolo di potere e di grandezza, e merita di essere preservata e valorizzata come parte integrante del patrimonio storico e culturale della città.

Ma non sono solo i grandi palazzi a definire il carattere di Abbiategrasso. Anche le architetture più modeste, come i lavatoi pubblici sulla Roggia Cardinala o le antiche scuole elementari, contribuiscono a creare il tessuto unico della città, ricco di storia e tradizione.

Esplorare Abbiategrasso significa immergersi in un patrimonio culturale e paesaggistico unico, dove le tracce del passato si fondono armoniosamente con la vitalità del presente. Con il suo legame con il Ticino, Abbiategrasso si presenta come un luogo da scoprire, un’esperienza che si snoda tra storia, natura e autenticità.

Abbiategrasso - Casa del custode delle acque
Abbiategrasso – Casa del custode delle acque