La prima menzione scritta di Bussero risale al decreto del 15 luglio 1375, quando Gian Galeazzo Visconti ufficializzò l’estensione della podestà di Milano per un raggio di dieci miglia intorno alla città, includendo Bussero. Successivamente, il paese entrò a far parte del contado di Melzo, con vari feudatari che si succedettero nel corso dei secoli: i Marliani nel 1412, i Cotta nel 1441, gli Stampa nel 1524, i Triulzio nel 1531 e i Creppi nel 1778.
Bussero ha dato il nome ad una famiglia importante: Goffredo da Bussero è stato il noto storico che scrisse “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani”, fonte autorevole per la ricostruzione della storia della Diocesi Ambrosiana, ma anche il suo successore omonimo è ricordato per aver fondato l’ospedale San Barnaba di Brolo a Milano.
Bussero, un comune dinamico
La località vanta diverse ville antiche, tra cui Villa Sioli Legnani, risalente alla seconda metà del ‘500 e Villa Casnati, costruita nella prima metà del ‘500 e restaurata recentemente dall’amministrazione comunale, così come la seicentesca Villa Tamassia Readaelli.
In piazza IV novembre si trova la chiesa parrocchiale dei Santi Nazaro e Celso che conserva le reliquie dei Santi Martiri Alessandro e Onorato.
Negli ultimi trent’anni, Bussero ha sperimentato un significativo sviluppo urbanistico, soprattutto verso sud, collegando il centro abitato alla metropolitana. Tra le opere pubbliche di rilievo, spicca il nuovo Centro Polifunzionale, inaugurato nel 2020 dopo 15 anni di cantieri bloccati. Questo luogo, con una superficie totale di 20.000 mq, include un palazzetto dello sport con 250 posti a sedere e un auditorium con un teatro da 380 posti a sedere, oltre a spazi dedicati all’aggregazione giovanile, ai servizi alla famiglia e all’infanzia, e un locale ristoro.
Bussero, con il suo ricco patrimonio storico e le moderne infrastrutture, si presenta come un comune dinamico e in crescita nella città metropolitana di Milano, mantenendo saldo il legame con la sua affascinante storia romana.
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