Situato a nord-ovest della città metropolitana di Milano, Cornaredo è un comune ricco di storia e tradizioni il cui affascinante passato si mescola armoniosamente con il presente.
Le prime testimonianze storiche di Cornaredo risalgono all’epoca longobarda, anche se il territorio era probabilmente abitato già in tempi più antichi. Secondo alcune teorie, il toponimo deriva dal latino “cum rete“, riferendosi ad un affresco situato nella chiesa di San Pietro all’Olmo che raffigura San Pietro con una rete da pesca (Sanctus Petrus cum rete). Questa versione, seppur romantica, si affianca ad altre teorie: alcune fanno riferimento al latino “cornua redo“, collegato alla macellazione del bestiame, mentre altre indicano la presenza di arbusti di corniolo nella zona, da cui il nome deriverebbe.
Cornaredo, sin dalle origini, era diviso tra il capoluogo e la frazione di San Pietro all’Olmo, due comunità distinte sia per cultura che per attività agricole. San Pietro all’Olmo, situato lungo l’antica via ad Vercellas, è uno dei nuclei storici più importanti del comune, le cui origini romane sono state confermate dai resti trovati sotto la Chiesa Vecchia di San Pietro all’Olmo, risalenti al III secolo d.C. Questo antico legame con Roma è rafforzato dall’ipotesi che il territorio sia stato assegnato ai veterani delle guerre galliche condotte da Giulio Cesare, trasformando la zona in un insediamento fertile e ricco di risorse agricole.
Durante il Medioevo, Cornaredo fu teatro di contese tra le potenti famiglie milanesi dei Della Torre e dei Visconti. I Visconti possedevano addirittura un castello a Cornaredo, che venne ceduto nel 1399 alla Certosa di Garegnano. Le famiglie Dugnani e Serbelloni si alternarono nel controllo del territorio, con aneddoti pittoreschi che raccontano delle rivalità tra contadini legati alle due casate.
Con l’arrivo di Napoleone i Dugnani persero i loro titoli nobiliari e Cornaredo conobbe una vera e propria rinascita grazie all’industrializzazione e all’impegno dell’imprenditore Andrea Ponti. L’accordo tra Ponti e la famiglia Serbelloni permise all’industriale di diventare proprietario di gran parte delle terre di Cornaredo, trasformando radicalmente il tessuto sociale ed economico del territorio.
Tra le opere più significative promosse dal Ponti vi fu il famoso Gamba de Legn, una linea tramviaria che collegava Milano con Magenta e Castano Primo, migliorando i collegamenti e diventando un simbolo di modernità. Questo non solo facilitò gli spostamenti, ma contribuì anche a creare un forte legame tra le comunità locali e il capoluogo lombardo. Oggi, una locomotiva di proprietà del Museo Leonardo Da Vinci di Milano è esposta sulla via principale della vicina Settimo Milanese, nel punto in cui era posizionata la fermata di “Cascina Olona” di una delle linee del Gamba de Legn.
Cornaredo e i suoi tesori
Oggi Cornaredo affascina per il suo patrimonio storico, che spazia dall’epoca medievale al XX secolo. In ogni angolo si percepisce l’anima autentica di un luogo che ha saputo mantenere viva la sua identità pur evolvendosi nel tempo.
La Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo è uno dei simboli più importanti del borgo. Questo edificio ottocentesco, con la sua facciata elegante e il campanile che svetta sul paesaggio circostante, rappresenta non solo un luogo di culto, ma anche un punto di riferimento per la comunità. All’interno, si può respirare un’atmosfera di raccoglimento, arricchita dai dettagli artistici e dalle campane che risuonano nell’aria, fuse con maestria dalla fonderia milanese Barigozzi.
Di fronte alla parrocchiale, la Chiesa di Sant’Apollinare è un piccolo gioiello medievale che custodisce affreschi del XIV secolo. La sua struttura semplice in mattoni a vista e il campanile a vela conferiscono a questa chiesetta un fascino rustico, quasi senza tempo. Varcare la soglia di Sant’Apollinare è come fare un viaggio nel passato: le raffigurazioni dei santi sulle pareti raccontano storie di fede antica, mentre l’aria fresca e il silenzio invitano alla meditazione.
Proseguendo per le strade di Cornaredo, si incontrano diverse ville storiche, che testimoniano il passato nobiliare del borgo. Villa Gavazzi Balossi Restelli, costruita nel XIX secolo, con il suo elegante giardino e l’architettura sobria, evoca l’atmosfera delle residenze di campagna dell’epoca. Non meno affascinante è Villa Busca Dubini, una struttura del XVI secolo, ampliata e ristrutturata nel Settecento, che domina la piazza centrale di San Pietro all’Olmo. Le sue linee pulite e l’eleganza classica della facciata creano un armonioso equilibrio con l’ambiente circostante.
A breve distanza si trova la Chiesa di Santa Croce, immersa nella tranquillità della frazione di Cascina Croce. Questo piccolo edificio del XX secolo, con la sua navata unica e il campanile restaurato, è un luogo di grande devozione, famoso per conservare una reliquia della Santa Croce di Cristo. Ogni anno, in occasione della festa del paese, le campane tornano a suonare, riempiendo l’aria di note solenni che risuonano tra le case.
Non si può parlare di Cornaredo senza menzionare le sue architetture civili. Il Palazzo Municipale, con la sua solida struttura seicentesca, rappresenta un simbolo della storia amministrativa del borgo. L’edificio, una volta residenza di famiglie nobili, ospita oggi gli uffici comunali, ma conserva intatta la sua atmosfera storica. Il Palazzo della Filanda, oggi adibito a biblioteca e cinema, offre un altro esempio di come Cornaredo abbia saputo trasformare gli edifici del suo passato industriale in spazi di cultura e aggregazione.
Cornaredo è un luogo che sorprende per la sua capacità di coniugare la ricchezza del passato con la vivacità del presente. Passeggiando tra le sue vie, si scopre un borgo che, pur non rinunciando alle sue antiche tradizioni, è proiettato verso il futuro, con un’offerta culturale e architettonica che affascina chiunque lo visiti. Un luogo che, con la sua storia e il suo fascino discreto, è pronto ad accogliere il viaggiatore curioso, desideroso di immergersi nella tranquillità di un angolo autentico della provincia milanese.
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