Legnano è comune dell’Alto Milanese che si trova nella cerchia più esterna della provincia meneghina, sull’asse della strada del Sempione che da Milano conduce al confine di Stato con la Svizzera.
E’ attraversato dal fiume Olona presso cui, sin dai tempi più remoti, si insediarono popolazioni preistoriche. In epoca medievale sulla sponda destra dell’Olona sorgeva il centro abitato principale, su quella sinistra un borgo più piccolo chiamato Legnanello, la cui esistenza è documentata dall’anno 789. La prima fonte scritta che cita Legnano risale invece all’XI secolo.
La città lega il suo nome alla famosa battaglia di Legnano svoltasi il 29 maggio 1176, dove l’imperatore tedesco Federico Barbarossa, desideroso di affermare il suo dominio sui comuni dell’Italia settentrionale, fronteggiò l’esercito della Lega Lombarda da cui venne però sconfitto.
In epoca rinascimentale Legnano fu governata da famiglie nobiliari quali i Lampugnani, i Vismara, i Visconti e i Crivelli. Di quell’epoca in città rimane la Torre Colombera, situata nei pressi della chiesa di San Domenico.
Durante il XIX secolo si svilupparono le prime attività industriali, con l’apertura di filature che, nel corso del tempo, si modernizzarono e ampliarono, affermandosi sul mercato nazionale e d’oltralpe. Tra queste il Cotonificio Cantoni, il Bernocchi, il Dell’Acqua, il De Angeli-Frua e la Manifattura di Legnano. Anche le aziende meccaniche ebbero un notevole sviluppo e tra queste ricordiamo la Franco Tosi, la FIAL, la Mario Pansotti e Andrea Pansotti.
Nel periodo fascista Legnano fu interessata dalla costruzione di numerose opere pubbliche fra cui il primo tratto dell’autostrada Milano-Laghi. Nel corso della seconda guerra mondiale le sue industrie vennero convertite per le commesse militari.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 le industrie legnanesi, sotto il controllo nazista, fornirono al Terzo Reich i manufatti per proseguire la guerra. Qui nacquero le brigate partigiane “Carroccio”, “Garibaldi” e “Sicilia” che operarono secondo le disposizioni del Comitato di Liberazione Nazionale. Furono tempi duri che videro la deportazione nei lager nazisti di numerosi cittadini, undici dei quali non tornarono più a casa.
Concluso il conflitto, dopo anni di recessione, l’economia di Legnano tornò a crescere al punto di diventare il secondo comune in Italia con il più alto indice di occupati nell’industria rispetto alla popolazione totale.
Alla fine degli anni ’60 iniziò un periodo di crisi che portò alla chiusura di molte aziende del settore tessile, della calzatura e dell’abbigliamento e al ridimensionamento di altre.
I tesori di Legnano
Andiamo ora alla scoperta di Legnano cominciando dalla basilica di San Magno, situata nell’omonima piazza. In stile architettonico rinascimentale lombardo di scuola bramantesca, è stata edificata tra il 1504 e il 1513. Al suo interno è conservato un polittico di Bernardino Luini, considerato da molti la sua opera migliore.
A pochi passi dalla Basilica incontriamo Palazzo Leone da Perego. Eretto nel XIII secolo come residenza estiva dell’arcivescovo Leone da Perego, venne riedificato nel 1897. Insieme a Palazzo Visconti costituisce la “Corte Arcivescovile”.
Spostandoci in via Sant’Ambrogio troviamo la chiesa più antica della città, intitolata all’arcivescovo di Milano. L’edificio che vediamo oggi è frutto di un rifacimento effettuato nel 1740 alla chiesa del 1590, sorta a sua volta su un tempio del XIII secolo. Al suo interno sono conservati dei dipinti di Giambattista e Francesco Lampugnani.
Altro edificio storico è il Castello Visconteo situato su un’isola naturale del fiume Olona. Risalente al XIII secolo include la chiesetta di San Giorgio. Estinta la casata dei Visconti il castello passò a Oldrado II Lampugnani che dotò l’edificio delle torri, delle mura, del fossato e del ponte levatoio.
Legnano è una città con più di 60.000 abitanti che custodisce tanti tesori che vanno scoperti e visitati, noi ne abbiamo accennato solo qualcuno. Non resta altro da fare che venire a curiosare da queste parti. Ne rimarrete incantati!