Siamo a Tornavento e precisiamo subito: la provincia non è Milano, ma Varese.
Poco importa però. Perchè ci troviamo nel paese natale del naviglio grande. Forse già abitato in epoca romana, Tornavento deve però il nome proprio alla tradizione barcaiola. A quanto pare, qui si ergeva una fortificazione molto antica, a cui naturalmente non mancava una torre. La torre era visibile chiaramente dai chi navigava sul Ticino e fungeva quindi da importantissimo punto di riferimento per i naviganti, quasi fosse un faro: la Turris Naventium.
Il palesarsi di questa torre segnalava ai barcaioli l’avvicinarsi dell’imbocco del naviglio grande. Turris Naventium identificherà anche le case intorno a questa fortificazione che poi declinerà nei secoli, trasformandosi in Tornavento. Che fine abbia fatto quell’antica fortificazione con la torre da cui prende il nome il paese, non è sicuro, ma con tutta probabilità oggi la conosciamo come Villa Parravicino.
Tornavento: cosa vedere
Duemila, non è l’anno, ma il numero dei caduti nel 1636. Qui infatti viene anche combattuta la battaglia di Tornavento, scontro tra francesi e spagnoli durante la guerra dei trent’anni, prima di diventare territorio della famiglia Parravicino.
Nell’ottocento, lungo la scarpata che da piazza Parravicino porta al fiume Ticino era stata edificata la Ferrovia delle Barche ideata da Carlo Cattaneo per sollevare le stesse dal Naviglio e da lì trasportarle su vagoni trainati da cavalli.
Più vicino ai giorni nostri è da ricordare che nel 1998 Piazza Parravicino venne sottoposta a una ristrutturazione totale. Il progetto ne ha fatto una delle piazze più suggestive della zona, con una vista unica sulla sottostante valle del fiume Ticino e una panoramica sulla catena delle Alpi che spazia dal massiccio del Monte Rosa alle cime del Monviso.