Albero di Natale 2019: manca sempre meno, per chi è meneghino fino al midollo, per iniziare a “fare l’albero”.
Tradizione vuole che si debba aspettare Sant’Ambrogio: non tutti aspettano e soprattutto quando si deve realizzare la posa nelle piazze e nelle strade, i tempi sono ovviamente differenti.
E mentre qualcuno di noi si sta domandando come lo farà quest’anno, se andare in cantina a recuperare l’alberello finto comprato 30 ani fa, piuttosto che passare ad uno vero con la promessa, a vacanze finite, di piantarlo da qualche parte, ecco che in piazza Duomo sta prendendo forma l’albero di Natale 2019.
Ho fatto una cosa che mi ha portato via tanto tempo: sono tornato a dicembre 2018 sulla nostra pagina facebook perchè volevo vedere o per meglio dire leggere i commenti all’albero di natale dell’anno scorso.
Se vi dicessi che tutto sommato grosse differenze rispetto a quanto ho letto sul post di due giorni fa non ne ho trovate, magari non ci credereste. L’invito ovviamente è quello di andare a leggere di persona.
Quel che però emerge, e lo scrivo sorridendo, è che anche per l’albero di Natale 2019… non va mai bene niente. Se viene deciso di portarne uno vero, povero albero, che fine che farà! Giusta preoccupazione, mi permetto di dire. Se l’albero però è finto, qualcuno scrive che non va bene, a Milano in piazza Duomo deve essere vero. Se ha pochi rami è spelacchiato, se ne ha troppi oscura il Duomo.
Se le luci sono fredde no, non va bene, ci vogliono quelle calde. Se sono calde, non c’entrano con la piazza. Se è sponsorizzato da qualche azienda non va bene perchè la piazza è pubblica, ma se paga il Comune, apriti cielo, sono soldi pubblici. E’ successo qualche anno fa che fosse più piccolo rispetto al solito: “Ma è mai possibile che in piazza Duomo a Milano ci sia l’albero di Natale che potremmo mettere in salotto?” il commento più delicato. Ma se è troppo alto potrebbe togliere la visuale alla Madonnina…
Quest’anno tocca ad Esselunga beccarsi migliaia di commenti: a molti piace, lo trovano ecologicamente consono, altri no doveva essere vero, preso da qualche bosco per poi essere ripiantato (operazione per altro leggermente complessa, mi vine da pensare). Le luci che stanno provando non sono apprezzate, ma forse sono solo prove. Ci tocca aspettare che finiscano i lavori
E leggendo i tanti commenti non ho potuto fare a meno di pensare a quel comico che, anni fa, interpretando il capo tecnico della Ferrari a Zelig, parlando del grande Schumacher, scherzava dicendo che al pilota tedesco non andava mai bene niente: ” e le ruote sono troppo rotonde, il rosso è troppo rosso…”
Per concludere: la capacità di accontentare tutti probabilmente non esiste, o per le meno, non ho mai conosciuto nessuno che, lavorando con il pubblico, sia stato in grado di mettere d’accordo tutti. Allo stesso tempo credo che esista una capacità di criticare sempre e comunque il lavoro altrui a prescindere: le critiche, quando sono costruttive, sono una gran cosa. Negli altri casi…. meno.
Ad ogni buon conto, manca giusto un mese a Natale: forse da oggi saremo tutti un po’ più buoni.
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