OH BEJ OH BEJ

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Oh Bèi Oh Bèi
Oh Bèi Oh Bèi

 OH BEJ OH BEJ. Freddo. E’ il primo ricordo che ho di quel pomeriggio di 40 anni fa.

Era la prima volta che i miei genitori mi portarono alla fiera degli Oh Bej Oh Bej.
Probabilmente sarò stato vestito in uno di quei modi assurdi che oggi, guardano le foto dell’epoca, provo sempre un misto tra vergogna e divertimento. E certamente avrò avuto il cappellino, con il para orecchie, magari il passa montagna, certamente guanti e sciarpa.

Ricordo bene la sensazione appena scesi dalla metropolitana: un misto di profumi arrivava già lungo la strada che passa sotto la pusterla di Sant’Ambrogio (all’epoca ovviamente ignoravo si chiamasse così) e dopo pochi passi ai profumi ecco aggiungersi le voci della tanta gente che seguiva il percorso delle bancarelle..

Ho saputo solo tanti anni dopo cosa significasse il nome di questa fiera, ma sono sicuro che la mia espressione quella volta svelasse che inconsapevolmente già ne ero al corrente: era tutto così bello!

Dai giochi a tutti gli oggetti in legno, le cose da mangiare e le collane di castagne: giravo con i miei genitori attorno alla basilica di Sant’Ambrogio guardano ovunque, fermandomi non appena avevo l’occasione, magari tirando i miei da una parte all’altra. Sentivo gli ambulanti che parlavano una lingua che a me era familiare, il milanese e ricordo che ogni volta pensavo sempre ci fossero lì anche mia nonna e mio zio.

E ricordo perfettamente anche che, forse a metà del nostro giro, come d’incanto tutto diventò più sfuocato mentre i profumi sembravano diventare più forti: era scesa la nebbia, che neanche troppo lentamente, aveva avvolto, quasi fosse una coperta che non scalda, la gente, le case e le bancarelle.

Oggi quella nebbia a Sant’Ambrogio non c’è più. E non c’è più neanche la fiera degli Oh bej oh bej. L’hanno spostata. Ogni anno si legge che forse tornerà al suo posto. Già, perchè per me l’unico vero posto per la fiera più milanese di tutte è solo qui. Ma ogni anno poi decidono di aspettare.

Ed allora io aspetto. Magari l’anno prossimo tornerò sotto la basilica del nostro patrono a fare un giro. Certo, non ci sarà nebbia, Quella ho paura rimanga solo un bel ricordo.


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