Abbiamo avuto modo in tante occasioni di parlare dei progetti di riapertura dei navigli, della famosa cerchia interna o di parte di essa. In altrettante occasioni abbiamo espresso da una parte il piacere di rivedere quel corso d’acqua, dall’altra abbiamo manifestato le nostre perplessità. Non ultimo qualche dubbio sul progetto che, almeno fino a qualche mese fa, sembrava quello ormai definitivo.
Il vero “ma” è un altro: abbiamo dei corsi d’acqua già scoperti che dovrebbero a nostro avviso, essere sistemati prima di pensare a scoprirne altri. Ci sono zone della nostra città che acquisterebbe fascino e lustro da una sistemata radicale rispetto a quanto oggi è meglio non vedere.
Avete sicuramente tutti presente quel pezzo di naviglio grande che passa davanti alla chiesa di San Cristoforo: un angolo di Milano eccezionale, stupendo, fotografato da milanesi e turisti. Ebbene, a pochi passi da lì, ma veramente pochi, lo scenario cambia radicalmente, talmente tanto che si fa fatica a credere di essere nella stessa via.
Guardate queste due foto fatte a circa 15 metri di distanza l’una dall’altra: nella prima il bello, nella seconda la catastrofe.
E vi assicuriamo che nel fare la prima ci godevamo l’acqua, l’arietta, la vista; nel fare la seconda eravamo circondati da moschini, non potevamo che trattenere il fiato per la puzza e la voglia era solo quella di fare alla svelta ed andarcene.
Per chi non avesse idea di cosa stiamo parlando, ecco un piccolo riassunto: l’Olona, dopo aver passato buona parte della zona ovest di Milano, arriva qui in circonvallazione, passa sotto il naviglio grande ed entra in quella che per secoli si è chiamato Lambro Merdario (il nome è tutto un programma); se preferite chiamatelo Lambro meridionale ma poco cambia. Nel punto fotografato, l’acqua dell’Olona si unisce ad uno scaricatore proprio del naviglio Grande (dalla foto si vedono i due canali che si uniscono).
Da qui il Lambro meridionale prosegue il suo percorso nascosta da arbusti e piante fino ad arrivare all’incrocio con viale Famagosta. Da qui poi prosegue la sua strada per tanti chilometri, destinazione Sant’Angelo Lodigiano dove entra definitivamente nel Lambro. Il percorso cittadino ve lo mostriamo qui:
La domanda quindi è quella di inizio racconto: possibile che non sia preferibile sistemare prima questa situazione? E’ vero, per rendere la situazione migliore qui bisognerebbe intervenire sull’Olona prima e poi sulla sistemazione di questo percorso che tra le altre cose non solo è fortemente inquinato da quanto portato dall’Olona stesso, ma anche da una incuria milanese che fa davvero venire i brividi. Come diciamo spesso, non è colpa delle istituzioni, se qualcuno decide di lasciare a bordo strada materassi e rifiuti vari.
L’appello che qui rivolgiamo è quindi il seguente: come poter intervenire su questo tratto di Lambro meridionale?
Ecco il gruppo “Milano da rivedere”: entra cliccando qui
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