Emanuele Greppi fu un politico e uno storico che dalla fine di gennaio del 1911 all’inizio di dicembre del 1913 diventò Primo Cittadino di Milano.
Nacque a Milano il 27 novembre 1853 dal conte Carlo e da Maria Padulli di Vighignolo. Compì studi giuridici ed economici e, per tutta la vita, coltivò la sua passione per la storia finanziaria e politica nata dalle lettura dei preziosi e antichi documenti dell’archivio di famiglia.
Fu uno degli esponenti più rappresentativi del liberalismo lombardo e, per quasi trent’anni, operò con autorevolezza come consigliere comunale di Milano nelle giunte Belinzaghi, Negri, Vigoni e Ponti.
Emanuele Greppi aveva ottime competenze amministrative e finanziarie che convogliò anche nella gestione dell’ANCI (Associazione dei Comuni Italiani) di cui fu presidente nel 1906. Nell’ Associazione venivano rivendicate le autonomie amministrative locali che contrastavano con la concezione centralistica dello Stato imperante in quel periodo.
Dopo le dimissioni del Sindaco Ettore Ponti e la sua sostituzione con Bassano Gabba, Emanuele Greppi assunse un atteggiamento critico nei confronti del programma del nuovo eletto di cui giudicò aspramente il bilancio preventivo caratterizzato da un’eccessiva esposizione debitoria.
Eletto Sindaco nel 1911 impostò una politica finalizzata al contenimento del deficit di bilancio. Promosse aumenti fiscali nelle aliquote del dazio consumo su alcuni generi non di necessità e mise una sovraimposta sulle aree fabbricabili, realizzò il servizio di accertamento delle tasse (in particolar modo sull’imposta di famiglia introdotta dal Ponti).
Emanuele Greppi riorganizzò poi il settore dell’assistenza e beneficenza comunale, aumentò il controllo dell’esercizio dell’Azienda elettrica municipale, avviò lo studio per la costruzione della metropolitana e il progetto del porto fluviale e del canale che doveva collegare Milano a Venezia, varò il piano per la costruzione di Città Studi.
La sua politica definita “invernale” funzionò con un’apprezzabile riduzione del disavanzo già a partire dal 1912.
Il 26 ottobre 1913 si tennero in Italia le prime elezioni politiche a suffragio universale maschile che portarono a un quasi inevitabile cambiamento delle preferenze elettorali, ridimensionando notevolmente i consensi a favore del partito liberale.
Emanuele Greppi, pur avendo operato bene, rassegnò le dimissioni nel dicembre del 1913. Durante la Prima Guerra Mondiale fu presidente della commissione esecutiva del comitato per la raccolta dei fondi a favore dell’assistenza civile.
Fu presidente di orfanotrofi e membro dei consigli di amministrazione di istituti ospedalieri e Opere pie, presidente dell’Opera Bonomelli per la protezione degli italiani emigrati all’estero. Fu socio e presidente della Società Storica Lombarda e autore di diversi scritti tra cui va menzionato il Carteggio di Pietro e Alessandro Verri uscito nel 1923.
Emanuele Greppi morì a Milano il 9 febbraio 1931.