Gaetano Negri è stato una delle figure più rilevanti della Milano post-unitaria. Il suo mandato da sindaco, dal 1884 al 1889, ha segnato un periodo di grande cambiamento per la città, con riforme urbanistiche e sociali che hanno lasciato un’impronta indelebile sul capoluogo lombardo. Nato l’11 luglio 1838, Negri non si è limitato a una carriera politica; il suo contributo si estende alla geologia, alla filosofia e alla letteratura, riflettendo il profilo di un intellettuale eclettico e impegnato.
Già nei primi anni della sua vita, Negri si distingue per il coraggio e il senso del dovere. Dopo la laurea in legge all’Università di Pavia, decide di arruolarsi nell’esercito italiano, dimostrando grande valore durante le operazioni di repressione del brigantaggio nel Sud Italia, guadagnando due medaglie al valore. Tuttavia, abbandona presto la carriera militare per dedicarsi alla sua vera passione: lo studio e la scrittura.
Negri diventa un prolifico collaboratore di riviste e periodici, occupandosi di geologia, cartografia e scienze naturali. Tra le sue opere più importanti si annoverano studi geologici come Saggio sulla geologia dei dintorni di Varese e Lugano e Descrizione dei terreni componenti il suolo d’Italia. La sua attività intellettuale non si limita alla scienza: in ambito filosofico, Negri approfondisce il razionalismo e scrive su temi legati all’evoluzione e alla morale.
Gaetano Negri, il sindaco che ha cambiato Milano
Gaetano Negri diventa sindaco in un momento cruciale per la città. Succede a Giulio Belinzaghi, costretto a dimettersi dopo sedici anni di mandato a causa di un malcontento diffuso. Negri eredita una città in piena espansione, alle prese con una rapida trasformazione urbana. Sotto la sua guida, Milano approva il piano regolatore dell’ingegnere Cesare Beruto, che prevede l’ampliamento delle strade attorno a piazza Cordusio e la creazione di via Dante.
Tra i progetti più significativi, Negri riesce a mediare tra chi voleva demolire il Castello Sforzesco e chi ne difendeva la conservazione. Non solo il castello viene salvato, ma grazie all’opera dell’architetto Luca Beltrami, viene restaurato e trasformato in un centro culturale di primaria importanza.
Il sindaco si impegna anche in una riforma amministrativa di grande portata, portando alla definitiva fusione tra la città di Milano e i comuni circostanti, i cosiddetti Corpi Santi. Questa fusione mette fine ai privilegi elettorali dei residenti del centro, ma genera un malcontento tra i ceti popolari a causa di alcune politiche fiscali considerate inique. Le tensioni derivanti dall’estensione dei dazi sui beni che entravano in città portano infine alle dimissioni di Negri nel 1889.
Negri non si ritira completamente dalla vita pubblica dopo le dimissioni. Nel 1890 viene nominato Senatore del Regno, pur preferendo dedicarsi agli studi piuttosto che alla politica attiva. Oltre a rivestire importanti ruoli in diverse istituzioni scientifiche e culturali, come la presidenza dell’Istituto Lombardo di scienze e lettere, Negri continua a pubblicare saggi e libri di grande valore, tra cui spiccano L’imperatore Giuliano l’apostata e una biografia della scrittrice inglese George Eliot, con cui introduce il pubblico italiano a una figura letteraria fino ad allora sconosciuta nel Paese.
Gaetano Negri muore il 31 luglio 1902 durante un’escursione a Varazze, ma la sua eredità politica e culturale continua a vivere a Milano. La sua lungimiranza come amministratore e il suo impegno per migliorare la città lo rendono una figura di riferimento nella storia milanese. Oggi, una via che collega piazza Affari a via Dante porta il suo nome, un omaggio alla memoria di un sindaco che ha saputo trasformare Milano, lasciando un segno duraturo nella sua evoluzione urbana e culturale.
Negri, con la sua straordinaria capacità di conciliare modernità e tradizione, rimane un esempio di leadership visionaria. Le sue riforme urbanistiche, insieme all’impegno per l’istruzione e la cultura, rappresentano ancora oggi un modello di come l’amministrazione pubblica possa avere un impatto positivo e duraturo sulla vita di una città e dei suoi abitanti.