Guido Pesenti, avvocato e uomo politico, è stato Podestà di Milano tra il novembre del 1935 e il giugno del 1938.
Nato a Milano il 23 giugno 1884 e figlio di Francesco, ufficiale superiore dell’esercito, fu allevato secondo ideali patriottici e, seguendo le orme del padre, fu inserito nella scuola ufficiali diventando sottotenente di complemento nell’arma fanteria.
Laureatosi in legge si dedicò alla professione legale che sospese nel 1918, quando partecipò come volontario alla Prima Guerra Mondiale. Nei mesi successivi alla fine del conflitto fondò l’Unione Popolare Antibolscevica che aveva il compito di reprimere la diffusione del comunismo e di intervenire in caso di tumulti per mantenere l’ordine pubblico.
Si avvicinò al movimento fascista sin dai suoi albori diventando segretario generale della Confederazione Nazionale Fascista del Credito e dell’Assicurazione. Entrò nella Commissione Reale degli Avvocati e nei vertici del Sindacato Fascista Avvocati e Procuratori e, successivamente, nella sua Commissione Centrale.
Membro di spicco del partito fascista, gregario fedelissimo, venne nominato nel 1935 Podestà di Milano, prendendo il posto del duca Visconti di Modrone. Al suo fianco vennero messi due vice-Podestà dotati di esperienza nel settore pubblico e privato: Franco Marinotti amministratore delegato e direttore della SNIA-Viscosa, profondo conoscitore dei mercati asiatici, e Vincenzo Vella già ispettore al Ministro dell’Interno e Commissario Straordinario a Bari.
Eletto subito dopo l’entrata in vigore delle sanzioni economiche a cui fu condannata l’Italia per l’aggressione contro l’Etiopia, il Podestà Guido Pesenti dovette far fronte al consistente disavanzo finanziario esistente ed attivarsi per l’attuazione del piano regolatore approvato nel 1934.
Nel giugno del 1938, essendogli giunte voci sulla sua probabile sostituzione alla guida della città, giocò d’anticipo sollevandosi dall’incarico, motivando la scelta con esigenze professionali senza mancare di sottolineare il lavoro compiuto fino a quel momento sotto la guida di Mussolini.
Tornò a svolgere la sua professione che portò avanti per il resto della sua vita. Guido Pesenti morì a Milano il 21 maggio 1962.
Oltre all’attività politica si impegnò anche in campo sociale: fu segretario generale del Comitato Savoia a favore degli orfani di guerra e consigliere del Luogo pio Trivulzio. Fu un grande sostenitore delle iniziative a favore delle imprese nazionali e venne nominato segretario generale della prima fiera campionaria di Tripoli.