Chi ama Mina forse non sa che quasi tutte le cover dei suoi album portano un’unica firma, quella di Mauro Balletti.
Milanese, figlio di pittori, è cresciuto tra arte e bellezza. Si approccia alla fotografia poco più che ventenne e da lì a poco incontrerà Mina. Siamo all’inizio degli anni ’70 e il sodalizio dura ancora oggi. Ma tra i lavori in ambito musicale realizzati da Mauro Balletti, troviamo anche la cover di Colpa d’Alfredo di Vasco Rossi, fresca del quarantesimo compleanno e di artisti come Anna Oxa, Vinicio Caposela, Louis Armstrong…
E’ cresciuto in quella Milano che oggi non c’è più, dove andare dal panettiere e sentire parlare il milanese era la normalità.
Porta Romana, dove abitavano i nonni, nei suoi ricordi è l’emblema della Milano buona e semplice che spesso gli manca e che ritrova nelle canzoni di Jannacci, nei film di Germi. Quella di “Miracolo a Milano”.
La bellezza la ritrova nelle sciure che si salutano con “Ciao stella…”. E ha ragione lui: forse è una delle cose più milanesi che si possono sentire e racchiude tutta la dolcezza e la snobberia meneghina.
Mauro Balletti: Milano ha bisogno di bellezza e amore
La cultura è alla base di una città ricca: si è più ricchi ogni volta che ci si riempie gli occhi con qualcosa che lascia senza parole, ogni volta che finiamo un libro e abbiamo imparato qualcosa di diverso, fosse anche una sola parola. Ci si arricchisce ascoltando la musica, andando a teatro o al cinema.
Milano che domani sarà nelle mani dei giovani di oggi, ai quali è importante trasmettere il valore dell’arte e della cultura, in qualunque forma esse si mostrino e nei quali Mauro Balletti rimette tanta fiducia: la poesia spesso la si può trovare negli occhi degli adolescenti che si affacciano alle prime esperienze e che guardano al domani senza paura e con un’apertura mentale classica di quell’età. Questa città, che è la sua culla e ama profondamente ritrova parte della sua storia anche nei nuovi immigrati che all’improvviso ti sorprendono con una battuta in dialetto.
E allora senti un tuffo al cuore, pensando che basta davvero poco per ritornare a sentire l’atmosfera della vecchia Milano. Ed è facile pensare che non è vero che tutto cambia. In veste nuova, Milano è sempre la stessa.