Paolo Sarpi, ovvero il borgo degli ortolani o chinatown a seconda dell’età di chi legge, ma soprattutto un uomo.
Nato a Venezia nel 1552 è stato un personaggio davvero particolare. Un religioso, appartenente all’ordine dei Servi di Maria, teologo ma anche storico, matematico, fisico, letterato e scienziato.
Lo studio di tutte queste discipline ( ed altro non menzionate per non sembrare un elenco) gli valsero il titolo di Oracolo del Secolo da Girolamo Fabrici. Siamo però nel 1500 e il suo lavoro Istoria del Concilio Tridentino viene messo all’indice. Come se ciò non bastasse Paolo Sarpi fu un fermo oppositore di quel centralismo monarchico della nostra e ogni occasione era valida per difendere le prerogative della Repubblica veneziana.
Quest’ultima infatti fu colpita dall’interdetto di Paolo V. Ovviamente questo atteggiamento gli valse la “chiamata” davanti all’inquisizione: non si presentò e questo rifiuto non venne preso molto bene; sarà stato un caso l’attentato che subì di lì a poco?
Paolo Sarpi, forse non sapete che..
Le voci si rincorsero e qualche malpensante attribuì l’organizzazione di questo attentato proprio alla chiesa romana che, guarda caso, negò ogni responsabilità. Con la mascella rotta e diverse ferite sul viso Paolo Sarpi continuò i suoi studi in una bella casa in piazza San Marco messa a disposizione direttamente dal Senato Veneziano.
Grande amico di Galileo, scrisse: «Verrà il giorno, e ne sono quasi certo, che gli uomini, da studi resi migliori, deploreranno la disgrazia di Galileo e l’ingiustizia resa a sì grande uomo.»
Anche se in sintesi, questa è la storia di Paolo Sarpi, un uomo che troppo spesso a Milano viene associato “solo” ad una strada: come per tutti coloro il cui nome è scritto su una targa all’inizio ed alla fine delle strade, è bello sapere cosa hanno fatto nella loro vita, non trovate? Potete sbizzarrirvi ogni volta che girate per la città!