venerdì,22 Novembre,2024
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Cola Montano non era il suo nome

Cola Montano: il suo vero nome era in realtà Nicola Capponi. Cola Montano è solo un soprannome, così come la gente aveva l’abitudine di chiamarlo.

In quei tempi, soprattutto nei piccoli paesi, era raro utilizzare i veri cognomi, che spesso non erano noti. Era più comune distinguere le persone in base al luogo di provenienza.

Non si hanno molte informazioni su di lui. La data esatta della sua nascita è incerta, ma si presume sia stata tra il 1430 e il 1440. Conosciamo solo il nome del padre, Morello Capponi, mentre il nome della madre rimane sconosciuto. Anche la sua infanzia e i primi anni di studio a Bologna sono avvolti nel mistero. Inizialmente, sembra che abbia studiato per diventare chierico, ma alla fine non divenne mai sacerdote e si dedicò principalmente all’insegnamento.

Le prime notizie certe su di lui lo vedono trasferirsi a Milano nel 1462, dove entrò in contatto con importanti figure letterarie dell’epoca, come Francesco Filelfo, Bonino Mombrizio e Gabriele Paveri Fontana. Fu chiamato alla corte del Duca Galeazzo Maria Sforza come precettore di suo figlio.

Nicola Capponi, detto Cola Montano

Tuttavia, Cola Montano non riuscì a mantenere un rapporto armonioso con il Duca e alla fine fu allontanato dalla corte. Questo conflitto potrebbe essere stato causato dalle sue intemperanze personali o dall’invidia nei confronti di Paveri Fontana. Col tempo, Montano divenne un sostenitore del malcontento generale contro il governo autoritario di Galeazzo Maria e promosse ideali repubblicani e di libertà.

Dopo una serie di eventi sfortunati, tra cui un processo per diffamazione intentato da Paveri Fontana e un’accusa di stupro, Cola Montano fu esiliato da Milano. Durante il suo esilio, meditò vendetta contro il Duca Galeazzo Maria Sforza.

Cola Montano cercò di influenzare i suoi allievi durante le sue lezioni di latino, trasmettendo loro il suo odio verso il potere costituito e l’incitamento al tirannicidio, prendendo Giulio Cesare come esempio. Alcuni dei suoi allievi, tra cui Girolamo Olgiati, Giovanni Andrea Lampugnani e Carlo Visconti, accettarono questa invocazione e, in seguito, assassinarono il Duca Galeazzo Maria Sforza.

Anche se in esilio, Montano continuò a guidare segretamente il loro piano. I suoi allievi, con l’aiuto di alcuni complici, attuarono l’assassinio nella speranza di scatenare una rivolta popolare e instaurare una repubblica.

Rifugiatosi a Firenze, non ebbe pace: Lorenzo de’ Medici, per la parte che egli avrebbe avuto nell’uccisione del duca di Milano e per una invettiva che avrebbe pronunciato contro di lui lo fece catturare e impiccare.

Cola Montano - Congiura_dei_Lampugnani,_Hayez
Cola Montano – Congiura_dei_Lampugnani,_Hayez
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