Emilio Alemagna è stato un architetto che costruì diversi palazzi nobiliari e ville a Milano e nei dintorni.
Nasce a Milano nel 1833. Si laurea in Ingegneria e Matematica presso l’Università degli Studi di Pavia poi si perfeziona in Architettura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Inizia lavorando per le Ferrovie Lombarde dove progetta la stazione posta tra Porta Venezia e Porta Nuova. Collabora col suo insegnante Giuseppe Balzaretto concludendo i lavori iniziati da lui per i giardini di via Palestro in occasione dell’Esposizione industriale del 1881.
Emilio Alemagna costruisce la scala elicoidale di Palazzo Trivulzio in piazza Sant’Alessandro di Milano. Prosegue i lavori iniziati da Balzaretto presso Villa d’Adda a Arcore costruendovi anche una cappella sepolcrale in stile gotico. Si prodiga nella costruzione di altre ville fra cui Villa Miglini a Blevio (Co) Villa Aletti a Varese, Villa Giovannelli a Lonigo (Vi), Villa Esengrini Montalbano a Varese, Villa Visconti di Modrone a Macherio.
Emilio Alemagna sul finire del 1800
Nel 1891 completa la facciata della chiesa di San Francesco di Paola a Milano. Costruisce anche asili, scuole e case comunali. Il suo stile ha un orientamento neobarocco evidente soprattutto nelle sue opere di età matura.
Riscuote un certo successo per il decoro degli ornati e per la comodità della disposizione degli edifici. Gli viene affidata la progettazione del Parco Sempione che andava risistemato in seguito al suo utilizzo come area per le esercitazioni militari.
Emilio Alemagna muore a Barasso (Va) il 9 ottobre 1910. Esistono due raccolte del suo operato.
Il primo si trova presso un archivio privato a Barasso e comprende un centinaio di pezzi tra schizzi ad acquerello di ville e disegni a matita di cancelli e finestre, tra fotografie del suo appartamento privato e documenti personali.
Il secondo è situato a Milano, sempre presso un archivio privato, e comprende documentazioni tecniche, disegni, planimetrie ecc.